Difensori si nasce – Quando la cellulosa detta i tempi alla carta


Facciamo un gioco: nominate tutti i super-gruppi di casa Marvel che riuscite a ricordare, restando solo all’universo principale. Iniziamo. Vendicatori (o Avengers, ché adesso l’inglese va molto di moda): bene, questa era facile, il prossimo. X-Men: molto bene, avanti ancora. Fantastici Quattro: stiamo andando fortissimo, proseguiamo. I Guardiani della Galassia: ottimo. Qualcun altro? Le conoscenze vacillano? Normale, d’altra parte i primi tre rappresentano grossomodo la suddivisione dei filoni marvelliani, mentre il quarto gode di successo crescente dopo la trasposizione cinematografica del 2014. E tuttavia la lista è, chiaramente, incompleta.

Una delle squadre meno note ai lettori Marvel, ma al contempo una delle più datate, sono i Difensori, che furono concepiti nel 1972 da un Roy Thomas all’epoca in rampa di lancio. I Vendicatori erano già apparsi da tempo, e coniugavano il meglio dei personaggi dell’epoca appartenenti alla casa delle idee: Thor, Iron Man, Ant-Man e chi più ne ha più ne nomini, si unirono per opporsi a Loki e si cementarono quando Stan Lee decise di resuscitare letterariamente il Crociato a Stelle e Strisce e di unirlo al variopinto mondo che aveva sviluppato, e fin dall’inizio agiscono come una squadra, sembrano quasi essere nati per fare squadra insieme.

I Difensori, viceversa, avevano origini molto diverse: Hulk, Dottor Strange, Namor, Silver Surfer Defenders_From_the_Marvel_Vault_Vol_1_1_Textlesserano i personaggi principali dai tratti maggiormente individualistici, Valchiria era una parvenu e altri come Nighthawk, il Cavaliere Nero, Hellcat o Bestia erano delle figure di secondaria importanza, ma al contempo quelle maggiormente adatte per storia, poteri e aura a lavorare in squadra. A riprova di ciò il fatto che la serie sia andata avanti fino al 1986, includendo anche un memorabile scontro/incontro con i Vendicatori che divenne il primo evento Marvel a essere pubblicato su diverse testate.

Tutto bello, ma qual è il punto? Semplice: che quarant’anni dopo la Marvel ha deciso di applicare lo stesso principio “eroi solitari tutti insieme” al proprio universo cinematografico: Daredevil, di cui è appena uscita la seconda stagione, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist diventavano così il fulcro su cui impostare un’altra faccia della propria realtà filmica, una sottotraccia, una sorta di zona d’ombra portata alla luce, mentre Agents of S.H.I.E.L.D. funge da finestra settimanale sulla run principale. L’accordo siglato con Netflix ha offerto tra l’altro l’opportunità alla Casa delle Idee di usufruire di un notevole prisma di opportunità: lontano dai circuiti mainstream, quelli che per intenderci attirano le famiglie a guardare Tony Stark che mangia mirtilli sull’Helicarrier o la gara a chi riesce a sollevare il martello di Thor, gli studios Marvel hanno potuto sfruttare un nuovo linguaggio, più crudo, quasi tarantiniano, che mostra sangue, malavita, droga, sesso, omosessualità, e tutto ciò che quegli stessi circuiti mainstream (che, badate bene, la Marvel si è scelta e ha deciso di tenersi e far crescere) tolgono senza alcuna possibilità di resa.

“Ho capito” potrà obiettare qualcuno, “ma non dovremmo parlare di fumetti invece che di serie tv?”. Vero, in teoria, ma ricordiamoci che al giorno d’oggi il battistrada sono sempre e comunque le trasposizioni sul grande e piccolo schermo, per non parlare dello streaming che sta rapidamente prendendo piede, e che dunque i rapporti rispetto al passato sono ribaltati, con la cellulosa a dettare la linea e la carta a seguire. Gli ultimi anni sono stati una prova evidente: i Guardiani della Galassia e Ant-Man hanno conosciuto nuova linfa letteraria dopo il successo dei rispettivi film, e così sta accadendo per i fumetti nel riordino post-Secret Wars: Daredevil, nella sua nuova veste passerà dall’altra parte della barricata (da avvocato difensore a procuratore distrettuale) e avrà una spalla, Luke Cage e Iron Fist torneranno in azione in coppia (almeno, questo è quello che si è desunto fino ad ora) e

Li vedremo così?

Li vedremo così?

Jessica Jones… beh, ora come ora sembra panchinata, ma l’eroina creata da Brian Micheal Bendis resta comunque una delle beniamine del mondo Marvel e dunque qualcosa c’è da attenderselo. E, sempre seguendo il ragionamento di cui sopra, non sarebbe strano se nell’anno della reunion dei cinque eroi in una serie tv (ancora sconosciuto), dalla Casa delle Idee decidessero di metterli insieme anche in fumetto. Basta munirsi di pazienza e aspettare. Intanto, godiamoci quello che viene.

 

(Nota a margine: al gruppetto sopra potrebbe unirsi un quinto elemento, che ha trovato spazio e seguito nella seconda stagione di Daredevil)

Lui

Lui

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