David Bowie in due fumetti: Haddon Hall e L’uomo delle stelle


Bowie - L'uomo delle stelle A meno di un mese dalla scomparsa di David Bowie la ferita è ancora aperta. Oltre che con la musica e i film nei quali ha recitato, possiamo ricordarlo con due fumetti: Haddon Hall. Quando David inventò Bowie di Néjib, autore francese ed illustratore per l’infanzia, e David Bowie. L’uomo delle stelle di Lorenzo Bianchi e Veronica Veci Carratello. Il primo, edito da Bao Publishing nel 2013, focalizza l’attenzione sul periodo 1969-1971, fondamentale per la nascita della creatura Bowie. Il secondo, del 2014, spazia invece in numerosi periodi della carriera e della vita privata del musicista, ricercando la reale identità di David Bowie ed è targato Nicola Pesce Editore.

Partiamo con Haddon Hall, libro che tratta di un periodo circoscritto della vita Bowie: il momento nel quale, secondo l’autore, il giovane David R. Jones prende coscienza della sua identità e comprende di doverne creare molteplici per divenire immortale. Il focus è sul lasso temporale che va dall’arrivo del semi sconosciuto musicista nella dimora londinese di Haddon Hall fino ai mesi che precedono l’uscita di Hunky Dory.

Bowie - Haddon HallIl colpo di genio di Néjib è quello di far parlare in prima persona la casa che ospiterà Bowie: «Mi chiamavano Haddon Hall. Ero una vecchia dimora della periferia londinese… Quando vidi quella giovane coppia, capii che c’era ancora speranza… Angie e David». È la fase della realizzazione dell’album The Man Who Sold The World, fiasco commerciale ma successo artistico e punto di svolta per la sua carriera.

L’abitazione accoglie David e la sua giovane compagna – vulcano di idee, ma priva di talento – e presto sarà testimone dell’evoluzione artistica del giovane musicista, insieme a compagni come Tony Visconti, Mick Ronson e Woody Woodmansey. Seguiamo Bowie in scelte errate e insuccessi musicali, che lo portano a crescere intimamente, nella sua trasformazione da artista folk e hippie ad icona glam e pop.

Bowie - Haddon HallL’autore francese sceglie una narrazione leggera, ricca di elementi comici ma incentrata su eventi di essenziale importanza: la scoperta scioccante di Iggy Pop, l’incontro con John Lennon in festini a base di droga, la potenza visiva di Arancia Meccanica. Questa scrittura delicata è confermata dalla mancanza voluta di vignette e balloon, che rende la tavola “aperta” e le immagini libere di “volare” in essa. I colori monocromi e psichedelici descrivono alla perfezione la lisergica atmosfera dei primi seventies.

Se la prima opera si concentra su un periodo relativamente breve della formazione di Bowie, L’uomo delle stelle ci mostra parecchi eventi che hanno segnato l’esistenza del Duca Bianco, utilizzando sovente salti temporali che possono a volte spiazzare il lettore. Una ricca appendice biografica completa il testo, corredato anche dall’intera discografia, note sulle tavole e interviste ad artisti come Andy dei Bluvertigo, Bugo, Michael Allred e addirittura il chitarrista Carlos Alomar.

Bowie - L'uomo delle stelleLa sceneggiatura di questo secondo libro è certamente più intimista, indaga a fondo l’animo del Bowie uomo, con tutte le sue debolezze ed insicurezze. La storia di fantasia dell’anima di Bowie è quella di uno spirito senza volto ma dalle mille maschere, diviso in varie identità che hanno formato il camaleontico artista britannico. «Di atteggiamenti particolari ne ha avuti tanti. Ma non lo definirei strano. Credo che la definizione più adatta sia straniero».

L’opera ha un’ampia struttura biografica che inquadra i momenti salienti della vita di Bowie, come il secondo matrimonio, il concerto all’Hammersmith Odeon del ’73, il rapporto con amici come Jagger e Iggy Pop. Ma presenta anche una parte introversa e surreale, nelle sequenze oniriche in cui l’anima sperduta del Duca Bianco viene guidata da una delle sue tante personalità, alla ricerca di se stesso e della sua musa.

6I disegni della Carratello sono spigolosi come il profilo dell’alieno Ziggy Stardust, ricchi di toni cupi e di neri che inquadrano le tavole in atmosfere  spesso oscure ed inquietanti: scandagliare il proprio io è un atto di estrema difficoltà che si svolge in luoghi bui. «So solo che avrei voluto fare tutto ciò che ho fatto… ed essere completamente senza volto. Fare errori è molto importante. Fondamentale direi».

Un punto in comune ad entrambi i fumetti è l’importanza data al fratellastro di Bowie, Terry Burns, affetto da schizofrenia e morto suicida nel 1985. La figura tormentata di Terry, maggiore di David di 10 anni, è fondamentale per far nascere in quest’ultimo l’amore per la musica. In Haddon Hall si nota l’attaccamento di David al fratellastro, ospitato a lungo nella dimora londinese; in L’uomo delle stelle Bowie è scosso dalla morte di Terry e si domanda se omaggiarlo con una canzone (lo farà con Jump they say).

I due graphic novel, pur essendo notevolmente diversi, lasciano il lettore ampiamente soddisfatto e arricchito sulla creatura David Bowie: due eccellenti opere da affiancare alla musica e alla memoria, per ricordare uno dei maggiori artisti rock degli ultimi 45 anni.

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