London Spy


Serie televisiva di 5 puntate, scritta da Tom Rob Smith per BBC2, con Ben Wishaw, Edward Holcroft, Jim Broadbent.
Fatalità o casualità: cosa governa l’intrecciarsi dei destini umani? Dietro a questo dilemma senza età si nascondono abilmente le accorte intenzioni dell’ideatore di London Spy: Tom Rob Smith si serve fin dall’inizio del potenziale suggestivo del sentimento di dubbio per rendere la sua storia d’amore e di spie incredibilmente appetibile agli spettatori seriali più esigenti.
In una Londra uggiosa, in un giorno qualunque, ha luogo un incontro/scontro, tanto semplice quanto significativo e misterioso: ecco che la malinconica e romantica sensibilità di Danny (un adorabile Ben Wishaw) s’imbatte nell’impassibile castello di solitudine e freddezza che protegge la genialità di Alex (Edward Holcroft) insieme ai suoi sentimenti. Si tratta di due personaggi agli antipodi: l’uno sull’orlo di una silenziosa disperazione per un’ inquietudine sentimentale implacabile che lo ha portato a stili di vita pericolosi, droghe, sesso non protetto e che lo fa sentire un buono a nulla; l’altro arreso alla sua unicità, che lo rende inadeguato a relazioni normali, ma un’ottima spia.
L’eco della storia d’amore fra Danny ed Alex permea questo nuovo crime firmato BBC, che costituisce un vera boccata d’aria fresca in un orizzonte di genere che si conferma spesso scontato ed insostanziale nella sua componente minore rosa. Fin dagli albori del macro-genere noir con i romanzi hard-boiled di Dashiell Hammett e Raymond Chandler, il crime si è servito di storie d’amore come di contorni insaporitori per la trama di base, oppure come cause che scatenino il mistero, che poi si eclissano dietro a quest’ultimo e di fronte all’esigenza di tener alta la tensione. Non solo, la presenza nel genere dell’elemento amoroso è quasi sempre e solo stata tollerata a patto che fosse plasmata da un’ottica maschilista e servisse a rendere il detective-protagonista più virile, duro e sfrontato nei confronti del mondo debole e corrotto con cui doveva confrontarsi. L’amore omosessuale fra Danny ed Alex non è invece ritratto come causa di debolezza per i protagonisti, non è un elemento marginale per la trama, ma è forse il vero protagonista della serie, il mistero più affascinante.
london-spy-3-lst187885L’assassinio di Alex, di nascita Alistar e di origini aristocratiche, costituisce per Danny il pretesto narrativo per un’analisi vibrante di tenerezza del sentimento puro e forte che lo legava all’amante, ed anche il pretesto per scoprire i suoi segreti personali e professionali rimasti nascosti fino all’ultimo. Quando il bisogno insaziabile di verità sull’ identità di Alex si scontra con pericolose questioni di intelligence mondiale, la sanità e la vita di Danny e di chi lo circonda sono messe gravemente a rischio.
La cura nel costruire l’intensità emotiva delle varie scene è imponente e contribuisce al ritmo travolgente della serie, ma implica la procrastinazione narrativa dei dettagli più tecnici della trama di base, ovvero della geniale scoperta di Alex che gli costerà la vita. Tant’è, che la risoluzione del mistero si concentra in una spiegazione forzata nelle scene finali del quarto episodio: una sorta di contentino per lo spettatore, che non può che rimanere interdetto da una conclusione che salta fuori dal nulla. In poche parole, sequenze finali decisamente degne di un prototipico episodio di Jessica Fletcher, che smorzano la tensione fino all’inverosimile. Non si può che dedurre che cinque episodi sono sicuramente stati troppo pochi per le evidenti ambizioni di complessità contenutistica di Rob Smith.
9486094-high-A non fare scadere totalmente la serie ci pensano però le interpretazioni di due personaggi, lo stesso Danny e Scottie, l’amico e confidente omossessuale ed anziano di cui il giovane è un po’ il protetto. Da una parte, Ben Wishaw che riesce a far emanare al suo personaggio una sensibilità femminile talmente dolorosa e delicata, che il risultato è una meraviglia. Dall’altra parte, anche la figura di Scottie è degna di rimarco, oltre che per l’ammirabile talento dell’attore che lo impersona, anche per la complessità del carattere, che è ispirazionale: Scottie è una ex spia federale, messa a prova dall’alcol e dalla depressione che tenta di riscattare il suo passato cercando di tenere il giovane Danny fuori dai guai, e di essere per lui una guida amorale ed onesta, contro l’impietoso mondo esterno, che vuole dettare leggi e negargli la piena accettazione di sé, la consapevolezza della grandiosità del suo amore e la coscienza della verità. Personaggi brillanti che, infine, riscattano e salvano l’opera di Tom Rob Smith.
Insomma, si tratta di una storia di spie sicuramente interessante per la sua non-convenzionalità, un pò raffazzonata per quanto riguarda la trama ma generosa in spunti riflessivi sull’attualità e ammirevole per la costruzione di alcuni personaggi. Da vedere!

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