Recensione – Crimson Peak


Crimson-Peak-Tom-Hiddleston-Jessica-ChastainCrimson Peak. Un film di Guillermo Del Toro con Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston e Charlie Hunnam.

Forse notiamo le cose quando arriva il momento di vederle!”  

Edith Cushing (Mia Wasikowska)

 

Secondo la tradizione celtica Semhain è la festa che segna la fine di un anno e l’inizio di quello nuovo. Semhain è anche la notte in cui il velo che separa il regno dei vivi dal Tir Nan Oge, il regno dei morti, si assottiglia fino quasi a scomparire, creando così un dissolvimento temporaneo delle leggi del tempo e dello spazio. Non è un caso, perciò, se il film che vogliamo proporvi oggi richiama le storie gotiche più classiche.

Guillermo del Toro torna al genere che gli è più congeniale, dopo il robotico Pacific Rim, la piacevole parentesi sul piccolo schermo di The Strain e un numero indefinito di progetti che sono stati annullati, rimandati o abbandonati. Anche la produzione di The Strain è stato un viaggio lungo e faticoso: dopo numerosi rifiuti dalle emittenti televisive Del Toro convince Chuck Hogan a trarne una trilogia letteraria; la storia ha successo e, finalmente, finisce sul piccolo schermo. Non stupisce, pertanto, che un ritorno ai temi gotici, punto di forza del regista visionario de La Spina del Diavolo e Il Labirinto del Fauno, abbia suscitato forte interesse, rafforzato dalla pubblicizzazione costante e dalla presenza di alcuni tra i più talentuosi giovani attori Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston.

crimson-peakCrimson Peak (letteralmente picchi cremisi, dalla tonalità rossa dell’argilla che sgorga dal terreno) richiama a sé la tradizione del ghost movie puntando su una giovane che si sente estranea al suo mondo e riesce a percepire i fantasmi, una coppia di fratelli affascinanti e misteriosi e una casa che, da sola, riesce a rubare la scena agli attori. Perché il fantasma della madre di Edith, sin da quando era piccola, la prega di tenersi lontano da Crimson Peak? Cosa nascondono Thomas e Lucille Sharpe, giovani nobili decaduti che cercano di trovare in ogni continente soldi per costruire una macchina per estrarre l’argilla dai loro terreni? E cosa cercano di rivelare i fantasmi di donne che terrorizzano Edith dal momento in cui mette piede a Allerdale Hall?

Questa non è una storia di fantasmi. E’ una storia dove ci sono anche dei fantasmi. Usa queste parole Edith, giovane e benestante aspirante scrittrice per descrivere la sua opera. Ma al tempo stesso è come se a pronunciarle fosse lo stesso regista, rompendo la quarta parete e parlando direttamente a noi spettatori.

E se la trama, di per sé, non aggiunge nulla al panorama cinematografico e letterario, ciò che lo rende un prodotto interessante è Crimson-Peak-Trailer5-051215-970x545il tocco caratteristico del regista, capace di creare un film che si snoda costantemente su più livelli, intrecciando la trama a continui riferimenti cinematografici e letterari. Già a partire dal titolo (un chiaro richiamo ai film di Dario Argento che verrà ripreso soprattutto nelle sequenze finali), e dalla scena iniziale Del Toro dimostra, ma non ci saremmo aspettati nulla di meno, una competenza e una passione per la settima arte che ben pochi registi possono vantare e ci propone una quantità di dettagli e riferimenti che è difficile, se non impossibile, riuscire ad elencare. Se, ad esempio, il nome Edith Cushing è sicuramente un limpido riferimento a Peter Cushing (che aveva recitato, al fianco di Christopher Lee nel Dracula di Bram Stoker), la sua passione per la scrittura richiama, come dichiarato da lei stessa, grandi scrittrici del calibro di Jane Austen e, soprattutto, Mary Shalley (e qui non possiamo impedirci di pensare al progetto su Frankestein così voluto da Del Toro e poi abbandonato definitivamente nel 2008).

Qualunque tipo di richiamo, tuttavia, sarebbe stato puramente teorico e autocelebrativo se non fosse stato accompagnato da dettagli concreti come i bei costumi di Kate Hawley e le scenografie di Thomas E. Sanders che ci regala uno dei set più inquietanti e vividi degli ultimi anni. Allerdale Hall (il vero nome di Crimson Peak) è sicuramente la protagonista del film, con i suoi scricchiolii, le foglie che scendono dal buco nel tetto e il vento che passa nelle tubature emettendo rumori che sembrano quasi umani.

Non da ultimo bisogna ricordare la bravura degli attori, in particolare della Chastain (nel ruolo di Lucille Sharpe, il personaggio a mio avviso sgt86hlufuexrjweo5iomeglio approfondito e sfaccettato di tutto il film) che riesce ad alternare momenti di calma a momenti di schizofrenia e non ha difficoltà a rubare la scena ad una Wasikowska che, forse perché ricorda un po’ troppo l’interpretazione eterea di Alice in Wonderland, non riesce, invece, a delineare le sfumature di un personaggio che, in realtà, avrebbe dovuto essere protagonista del film. Ottima, come sempre, l’interpretazione di Tom Hiddleston, che si dimostra ancora una volta ottimo per i ruoli dal fascino misterioso ma che non vediamo l’ora di vedere in un ambito totalmente diverso.

Crimson Peak è quindi una piccola perla di richiami cinefili e letterari che, tuttavia, si concentra forse troppo nel voler impressionare e non riesce a creare quell’empatia necessaria affinché lo spettatore venga trascinato all’interno della trama. Una confezione pregiata che purtroppo dimostra, a conti fatti, di non contenere un prodotto altrettanto curato ma, allo stesso tempo, ci conferma l’eccezionale bravura di un regista visionario che, non appena avrà trovato un progetto altrettanto visionario, non potrà che proporci un vero capolavoro.

 

 

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