Quando il Soul e l’R&B si fondono con il Blues: Robert Cray


Bentornati cari lettori di Discorsivo. Dopo l’articolo sul grande BB King torniamo a parlare di Blues, e questa volta prendiamo in considerazione un artista che ha saputo miscelare questo genere così essenziale e diretto, con altri generi quali soul a R&B. Così come John mayer e Joe Bonamassa (per citarne alcuni) hanno contribuito a riportare in voga il Blues al giorno d’oggi, miscelandolo con sonorità moderne, così Robert Cray ha avuto il merito di essere stato una delle forze conduttrici che hanno contribuito alla rinascita del blues durante la metà degli anni 80.

Con uno stile che unisce influenze di blues “urbano” con sensibilità tipica di vari generi musicali della Black Music, Cray ha sviluppato una forma di blues che piace tanto agli appassionati di rock e pop quanto agli appassionati di blues tradizionale.
Robert ha rappresentato, ed in parte rappresenta anche oggi, una forza significativa per il continuo sviluppo del Blues. Come chitarrista in senso stretto, ha saputo creare un suono distintivo che ha influenzato molti aspiranti musicisti.

ISPIRAZIONI MUSICALI:
Come molti chitarristi che hanno iniziato a suonare quando erano dei ragazzini negli anni 60, a Cray venne l’ispirazione di suonare la chitarra dopo aver ascoltato i Beatles e Jimi Hendrix. Le sue prime influenze infatti comprendevano anche artisti rock come Eric Clapton e Steve Cropper. Robert si divertiva anche a suonare i dischi di Miles Davis, Ray Charles e Bobby Bland , Sam Cooke e B.B.King anche se a detta dell’artista Hendrix ha rappresentato la prima, vera, significativa influenza per Cray.
All’età di 18 anni, Cray iniziò ad interessarsi al blues, dopo che un suo amico, Bobby Murry, gli suono’ alcuni dischi di Buddy Guy, del vecchio B.B.King , e di Magic Sam. Piu’ tardi, scopri’ Albert King, Little Milton, Otis Rush, Jimmy Reed e Hubert Sumlin. Contemporaneamente iniziava ad apprezzare gli arstisti di soul e di R&B, come Curtis Mayfield, Bobby Womack, Aaron Neville e Bobby Purify.
Anche Albert Collins e’stato un artista d’importanza cardinale nello sviluppo dello stile di Cray. Oltre a questi generi di rifermento troviamo anche la musica gospel, che ha avuto un impatto profondo sul suo modo di suonare: gli artisti gospel da lui preferiti ci sono i Five Blind Boys e i Dixie Hummingbirds.
Tra le sue influenze più recenti, invece, vanno annoverati i chitarristi blues Charlie Baty of Little Charlie & The Nightcats, Jimmie Vaughan, Ronnie Earl, e il chitarrista texano Alan Haynes. Cray non disdegna inoltre, la musica brasiliana, country e jazz.

LO STILE E LA TECNICA CHITARRISTICA:
Lo stile di Cray combina elementi tipici di Albert Collins (frasi veloci d’impatto e corte, lasciando molto spazio tra un’esecuzione e l’altra) ed fraseggio fluido e melodico dei chitarristi di R&B , come Bobby Womack, Curtis Mayfield e Steve Cropper. Come molti chitarristi blues, i suoi fraseggi sono radicati nelle scale minori pentatoniche. Alcuni dei suoi lick fanno uso di triadi minori e fraseggi simili a quelli suonati da Otis Rush.
Molti brani dei primi dischi di Cray, rimanevano ampiamente entro i confini delle progressioni blues. Man mano che la sua carriera andava sviluppandosi, scriveva spesso canzoni in chiavi minori con progressioni di accordi che rimandano alla musica pop.

Per spingere la sua musica oltre i confini della musica blues tradizionale, aggiungeva ritmiche melodicamente non convenzionali, fuori dagli schemi, oppure faceva ampio uso di accordi con settima maggiore ed accordi sospesi: questo è un riflesso diretto delle influenze di rock, jazz, gospel che hanno ispirato Cray. Secondo il vero stile blues, non studia né prepara i suoi assoli prima, preferendo carpire l’emozione, la freschezza e l’essenza della musica, con un approccio spontaneo sul pezzo che sta suonando in quel momento. In studio, cerca di registrare gran parte dei suoi assoli in 3 riprese.
Ponendo più attenzione alle note ed al testo piuttosto che ai “flashy licks” (ovvero le esecuzioni veloci, con intervalli lunghi nel mezzo) , il modo di suonare musica di Cray e’ molto essenziale. Preferisce suonare rade esecuzioni con una nota pulita e potente, con un pungente vibrato veloce (a volte molto simile all’humming bird di BB King, altre volte in stile Hendrix). Raramente fa uso di note distorte, spinte all’eccesso, preferite da gran parte dei moderni chitarristi blues: Il suono di Robert è sempre pulito e nitido, fattore che da maggiore incisività ed attacco al suo stile musicale. Cray suona principalmente con un plettro piatto, sebbene a volte pizzichi le corde con il pollice e il primo dito della mano destra, un’idea che prese suonando con Albert Collins, per dare un tono percussivo e d’impatto ai suoi fraseggi.
Possiede una tecnica di vibrato sviluppata, con un ottimo controllo e velocità d’esecuzione. Cray varia tra vibrato un ampio e lento ad uno veloce e brillante, a seconda dell’effetto che vuole dare sul momento. Il bending è una tecnica fondamentale del chitarrista blues, e Cray ha sviluppato un accurato stile nel bending: con questa tecnica cresce a volte di mezzo tono, mentre altre volte arriva a toni interi. Cray fa anche uso di hammer-on, pull-off, slide e legature.
Sebbene, di solito, accordi la sua chitarra in maniera standard, in diverse occasioni, ha anche sperimentato accordature in Sol. Cray preferisce usare, sulla sua Strat, le posizioni intermedie (ovvero manico-centrale e centrale-ponte) del pickup: per la precisione, la posizione manico-centrale e manico sono le sue preferite per le ritmiche, mentre la centrale-ponte e la posizione del ponte le usa per gli assoli.

CHITARRE, AMPLIFICATORI, EFFETTI:
Nel 1970 Robert Cray prese quella che egli considera la sua prima buona chitarra, ovvero una Gibson SG Standard. All’epoca in cui registrò il suo primo album nel 1979, suonava una chitarra elettrica semi-acustica, una Gibson ES-345.
Dagli anni 80 fino in avanti, Cray ha suonato soprattutto con Fender Stratocaster di diversi modelli. Ha suonato diverse Strato American Standard, in particolare una Stratocaster del 58 con manico in acero, priva di tremolo. Cray modificò la Strato del 58 aggiungendoci un interruttore selettore di 5 posizioni per pickup (all’inizio non esistevano le posizioni intermedie nella strato).
Verso la fine degli anni 80, il Custom Shop di Fender inizio’ a produrre, sotto ordinazione di Robert Cray, la Stratocaster che è tutt’oggi la sua chitarra principale. Progettata per combinare insieme le migliori qualità delle Strato di Cray del 58 e del 64, questa chitarra è caratterizzata da una tastiera in palissandro (tipica dei primi anni 60) e corpo inizialmente con finitura Inca-Silver, poi Sunburst.
Solitamente, Cray mette sulle sue Stratocaster i tasti Fender (capotasti) più grossi. Cray suona anche una Steel Deville costruita da James Trussart of Paris, una chitarra hollow avente la forma di una Telecaster, prodotta con lamiera d’acciaio con un bullone scorrevole lungo il body regolabile in tensione mediante una chiave inglese Allen. Questa chitarra ha il manico in palissandro e due pickup Joe Barden. Cray porta con se’ una chitarra acustica con corde in nylon per esercitarsi a suonare. Utilizza plettri Dunlop Tortex blue (da 1 mm) e corde calibrate a .011, .013, .018, .028, .036 e .046.

L’amplificatore preferito da Cray nei primi tempi e’ un Blackface Fender Super Reverb della meta’ degli anni 60. Di solito regolava questo ampli con il volume a 5, alti e medi a 10, i bassi a 4, e a 3 il riverbero.
Nei concerti dal vivo, Cray suonava mediante un Super Reverb e un Twin Reverb. Utilizzava anche entrambi questi amplificatori per i suoi lavori in studio, miscelando le loro tonalita’. Ora sia Live che in studio Usa Ampli Matchless (testata e cassa) e Fender Vibroking.
Cray non ama usare alcun altro effetto durante i suoi concerti dal vivo se non un reverb e un tremolo sull’amplificatore. Quando usa quest’ultimo effetto, preferisce un effetto vibrato lento, e regola il controllo d’intensita’ del tremolo affinche’ si adatti al brano. In studio, elabora il suono della sua chitarra con un Chorus e un Delay. La canzone “Right Next Door (Because Of Me)” dall’album Strong Persuader presenta l’unico esempio di Cray che usa il flanger,ma che fu aggiunto al suo brano di chitarra durante il mixaggio.
Vi lascio come di consueto con 2 video musicali, alla prossima!

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