Atp Finals: I veri maestri sono solo due


Una settimana fa avevo presentato le Atp World Tour Finals come forse il torneo più atteso dell’anno dagli appassionati, dove in pratica ogni match poteva essere spettacolare ed avvincente dato che a partecipare sono solo i primi otto giocatori al mondo della stagione. Sicuramente però, quello che abbiamo visto in scena fino ad oggi alla O2 Arena di Londra, non può di certo considerarsi spettacolare ed avvincente: in queste prime cinque giornate abbiamo assistito a match poco divertenti, scontati e soprattutto brevi, in cui la superiorità di uno dei due contendenti è stata chiara fin dall’inizio della partita in praticamente ogni singolo incontro.

In pochi avrebbero predetto un inizio del genere in questo torneo, anche perchè il 2014 era stata la prima stagione che non aveva visto un dominio incontrastato dei cosiddetti “Fab Four” (Djokovic, Federer, Nadal e Murray) e molti giovani, o comunque outsiders, sembravano essere in grado di contrastare il dominio di questi quattro autentici fenomeni. Ma per quanto si è visto finora, questi nuovi tennisti non sono ancora in grado di competere alla pari di questi mostri sacri; il master di quest’anno praticamente ha visto in campo sei giocatori contro due alieni che hanno impartito lezioni di tennis ogni volta che sono scesi in campo, e sinceramente non vedo chi possa fermarli nel loro cammino verso la finale: sto parlando ovviamente di Novak Djokovic e Roger Federer.

Ma intanto analizziamo quello che è successo in questi cinque giorni di gare in entrambi i gironi, dato che dopo ieri sera conosciamo già i nomi dei primi due semifinalisti:

GRUPPO B

Il Gruppo B è quello composto da Federer, Nishikori, Murray e Raonic, ed è stato il gruppo che ha inaugurato questa edizione delle Atp Finals. Domenica sono scesi in campo nel pomeriggio Andy Murray e Kei Nishikori che, probabilmente a causa dell’emozione, hanno dato vita ad un incontro poco spettacolare, dove alla fine ha trionfato colui che ha giocato meno peggio: Kei Nishikori con il punteggio di 6-4 6-4. In serata sono poi scesi in campo Milos Raonic e Roger Federer: lo svizzero ha dominato completamente il primo set, poi nel secondo il rendimento del canadese è salito di molto, ma a prevalere è stato comunque Federer con il punteggio di 6-1 7-6.

Martedì sono scesi in campo prima Roger Federer contro Kei Nishikori, con il campione svizzero che ha lasciato le briciole al giovane giapponese chiudendo in fretta la pratica con il punteggio di 6-2 6-3, e Andy Murray contro Milos Raonic, dove il britannico ha in parte riscattato la brutta prestazione del primo turno avendo la meglio di uno spento Raonic con il punteggio di 6-3 7-5.

Arriviamo così alla giornata conclusiva svoltasi ieri. Innanzitutto c’è stata una sorpresa dell’ultima ora: Milos Raonic, nella mattinata di giovedì, annuncia che non può giocare il suo match contro Nishikori per uno stiramento alla coscia destra, e a questo punto prende parte all’incontro contro il giapponese il primo escluso da questo master, il numero 10 della classifica mondiale David FerrerEd è proprio questa la partita più combattuta che si è vista finora al master di londra: i due giocatori non si risparmiano e danno vita ad una battaglia pazzesca, vinta alla fine da Nishikori con il punteggio di 4-6 6-4 6-1. In serata scendono in campo l’idolo di casa Andy Murray e Roger Federer, forse la partita più attesa di questa prima fase, e si pensava potesse essere anche la più combattuta: niente di più sbagliato. Federer umilia Murray sfoderando una prestazione praticamente perfetta, infliggendogli un 6-0 6-1 in appena 56 minuti di gioco. Alla luce di questi risultati Roger Federer e Kei Nishikori si qualificano, rispettivamente come primo e come secondo, per le semifinali delle Finals di Londra 2014.

GRUPPO A

Nel Gruppo A invece, di cui fanno parte Djokovic, Cilic, Berdych e Wawrinka, non  conosciamo ancora ufficialmente i nomi dei due semifinalisti, dato che la giornata conclusiva si svolge proprio oggi, ma è abbastanza probabile che i qualificati saranno Djokovic come primo e Wawrinka come secondo. Ma ecco quello che è successo finora.

Nella giornata di Lunedì sono scesi in campo nel pomeriggio Stanislas Wawrinka contro Tomas Berdych, mentre in serata hanno calcato il campo della O2 Arena Novak Djokovic e Marin Cilic. Non parlo singolarmente, come ho fatto prima, di queste due partite perchè, Wawrinka prima e Djokovic poi, hanno strapazzato i due rispettivi avversari, entrambi in meno di un’ora di gioco, ed entrambi col punteggio di 6-1 6-1.

Mercoledì sono scesi in campo nel pomeriggio Marin Cilic e Tomas Berdych, e anche in questo caso il tennista croato ha dimostrato che il livello di gioco mostrato agli US Open è ormai un lontano ricordo: Berdych infatti si è imposto nettamente con il punteggio di 6-3 6-1. In serata è poi andata in scena quella che molti credevano potesse essere una delle partita più spettacolari del master, quella tra Wawrinka e Djkovic. Ma, come ho già detto all’inizio, in questo master di partite spettacolari se ne sono viste pochissime, e anche questa non ha fatto eccezione: lezione di tennis da parte Djokovic nei confronti di Wawrinka, il punteggio è un eloquente 6-3 6-0. A questo punto manca solo la giornata conclusiva di questo gruppo per conoscere i nomi dei due semifinalisti: oggi scenderanno in campo Novak Djokovic contro Tomas Berdych e Stanislas Wawrinka contro Marin Cilic. Tutto teoricamente può ancora succedere, ma a meno di clamorosi colpi di scena saranno Djokovic e Wawrinka a sfidare in semifinale rispettivamente Nishikori e Federer.

Come avete potuto notare, queste Atp Finals hanno regalato pochissime emozioni, e soprattutto hanno rimarcato la netta differenza tra i primi due giocatori del mondo e tutti gli altri. Insomma, alla luce dei risultati e delle prestazioni viste in campo, sembra impossibile che qualcuno possa fermare la cavalcata di Djokovic e Federer verso la finale di domenica, ma io vi consiglio di seguire comunque tutte le partite, da oggi a domenica, perchè si sa il tennis è lo sport del diavolo e la sorpresa può essere sempre dietro l’angolo.

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