Orange Is the New Black


oitnb (2)Cercate una serie da temi scottanti e scomodi, qualcosa che non sta passando inosservato all’opinione pubblica per i tabù che affronta? È il caso di Orange Is the New Black!
Questa creatura della Netflix, tratta da una storia vera racchiusa in un libro omonimo, racconta di Piper Chapman (Taylor Schilling): una donna di 34 anni come se ne vedono tante a New York. È bianca, è laureata e viene da una famiglia benestante. Vive con il suo fidanzato Larry (Jason Biggs) – uno scrittore in cerca di successo, e insieme alla sua miglior amica Polly (Maria Dizzia) gestisce una ditta di saponi e lozioni artigianali. Sembrerebbe una vita perfetta. E lo era, finchè non sono venuti a galla gli errori del passato di cui nessuno altro era a conoscenza e che ora le toccherà pagare.
Dieci anni prima Piper era, infatti, una ragazza un po’ ribelle. Per amore e per spirito di avventura, aveva deciso di seguire la sua intrigante amante Alex (Laura Prepon) in giro per il mondo, finendo a trafficare per lei i soldi sporchi di droga.
Ora si ritrova a dover scontare una pena di quindici mesi al Litchfield, un carcere federale femminilea-poster-from-the-popular-netflix-series-orange-is-the-new-black. Sin da subito si scontra e sperimenta sulla propria pelle quelle che sono le dure regole della vita e della convivenza in reclusione. Cosa si può fare e cosa no, quando aprire la bocca e quando stare zitti, chi evitare, di chi ci si può fidare e di chi invece è meglio non diventare mai nemico. Piper con la sua ingenuità non era di certo pronta a tutto questo. E come se non bastasse, tra le sue nuove “coinquiline” ritrova Alex, dopo che l’aveva ormai completamente cancellata dalla propria vita.
Ma Orange Is the New Black non è semplicemente un racconto sul disadattamento carcerario di una borghesina che sembra essere finita per caso in questo mondo parallelo. Anzi, questa diventa solamente una scusa per volgere l’attenzione degli spettatori su qualcosa di molto più importante: i veri drammi umani di chi finisce dietro alle sbarre in un sistema di detenzione che è tutto tranne che perfetto.
Una puntata dopo l’altra scopriamo quelle che sono le storie delle compagne di Piper e il motivo per il quale si sono trovate a Lichfield. Donne omo- e bisessuali, donne di colore, donne anziane, mentalmente malate, religiose, trasgender: tutte costrette a lottare per la propria sopravvivenza e la propria dignità, tanto contro se stesse e le altre incarcerate quanto contro chi il carcere lo gestisce.
o-ORANGE-IS-THE-NEW-BLACK-facebook1Jenji Kohan (autrice della serie) ha saputo intrecciare abilmente i momenti di serietà e profondità con una sottile comicità e battute ciniche delle protagoniste dando così vita ad una dramedy e dimostrando che una serie tv può trattare anche i temi difficili e attuali.
Evidentemente ha funzionato: è stata annunciata la terza stagione che avrà la sua premiere a giugno del prossimo anno.

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