Gotham – Fenomenologia di un Eroe


Gotham - Jim Gordon
E’ notte. Ha piovuto fino a poco fa ma ora ha smesso. Il vicolo è buio, la luce del lampione, troppo lontana, non riesce ad illuminarlo abbastanza. Non c’è nessuno, il silenzio è l’unica cosa che lo popola, finché, poco lontano, cominciano ad avvicinarsi delle voci, delle risate e ora il vicolo ne è pieno, caldo di quel momento così intimo e familiare. Due genitori, eleganti, ed un bambino, sui nove o dieci anni, che cammina tra loro, protetto ed amato. Sembra tutto tranquillo, ma, si sa, ogni attimo vive a sé e quelle che, fino a poco prima, erano risate, si trasformano in grida strazianti quando, senza una logica, od un perché, un ladro si intromette ed uccide la coppia, lasciano il figlio bloccato sul posto, il terrore a sostituire quel sorriso sorriso che, fino a poco prima, aveva raggiunto le labbra e gli occhi.
Tutti conosciamo questa scena e sappiamo come sono stati uccisi i coniugi Wayne. Tutti abbiamo visto il terrore negli occhi del piccolo Bruce e sappiamo che quello sguardo, anni dopo, non avrebbe mostrato altro che sicurezza e determinazione nascosto dietro la maschera del Cavaliere Oscuro.
Quello che non conosciamo, tuttavia, è proprio Bruce. Come ha reagito il bambino all’omicidio dei suoi? E come si è svegliata, il giorno dopo, la città stessa di Gotham, senza avere più uno dei più importanti punti di riferimento e senza avere ancora un eroe a proteggerla?
Ci sono eroi, supereroi ed Eroi.
Lo ammetto, non sono mai stata una fan di quegli eroi molto sicuri di sé e della loro forza, che si lanciano nel pericolo senza paura, presuntuosi, forse al punto giusto, ma già troppo per i miei gusti. Se dovessi scegliere tra Achille ed Ettore non esiterei un isolo istante a schierarmi dalla parte del figlio di Priamo. Ok, vabbè, adoro anche Iron Man ma questo perché lui non è un supereroe la cui forza deriva da esperimenti finiti bene o male, dagli dèi o da un diritto di nascita. E’ un uomo, che grazie al suo cervello, ha trasformato se stesso in un supereroe….e poi, voglio dire, chi non adora Robert Downey Jr?
La DC torna sul piccolo schermo e questa volta lo fa puntando sul suo cavallo di battaglia: Batman. Ma attenzione a chi si aspetta davvero di vedere il cavaliere oscuro perché la serie non riguarda lui. A differenza di Smallville, Flash e Arrow la vera protagonista della nuova serie targata DC è la città di Gotham City, la città più famosa e corrotta di tutto l’universo dei fumetti. Ci mostra, proprio come avremmo desiderato, ciò che c’era prima di Batman. Ed esattamente come per il Cavaliere Oscuro, anche il Pinguino, Cat Woman, Poison Ivy, l’Enigmista e lo stesso Joker hanno un passato che si radica nelle vie e nel cuore di Gotham.
Perché la mia introduzione sugli eroi? Perché, seppur a corto di Batman, non è vero che la città si trova senza un eroe. Un Eroe c’è, e quello è James Gordon. Perché un conto è fare gli eroi con super poteri, armi cazzute o diritti divini, un altro è fare sempre la scelta giusta anche quando è difficile, anche quando rischi tutto, anche quando sei solo un uomo…essere un Eroe non è non avere paura di niente, ma essere terrorizzati e scegliere comunque di lottare per ciò che si ritiene giusto.
James è Ettore che sceglie di combattere contro Achille, anche se sa che morirà, perché quella è la cosa giusta da fare. Che si scontra con il padre perché sagotham-pilot-gordon-and-bruce-770x430 che Paride ha sbagliato, ma al tempo stesso lo difende da tutto il resto del mondo, perché è pur sempre suo fratello. E James Gordon lotta contro la sua città, perché sa che è corrotta e marcia, ma al tempo stesso la difende da tutto il resto, perché è pur sempre la sua città, ed è pur sempre il suo distretto.
James Gordon è un Eroe, quando guarda negli occhi un bambino di dieci anni, infreddolito e sotto shock par aver perso in un attimo tutto il suo mondo, e gli dice che “per quanto il mondo possa sembrarti buio e spaventoso in questo momento, tornerà la luce“. E’ un Eroe quando, dopo aver scoperto quanto corrotto sono il suo distretto e la sua città, torna a guardare negli occhi quello stesso ragazzino, gli consegna il suo distintivo e si scusa per aver fallito. Ed è un Eroe quando gli promette, guardandolo ancora negli occhi, che, se gli darà un’altra possibilità, troverà chi ha ucciso i suoi genitori e metterà a posto la sua città.
E chi, come me, aveva il timore che Benjamin McKenzie potesse non essere all’altezza del ruolo che, nei nostri ricordi recenti, era stato
di Gary Oldman, può tirare un respiro di solliev: il portamento, l’integrità, la serietà di Benjamin…tutto, in lui, porta il nome del detective Jim Gordon.
Oswald-Cobblepot-aka-The-Penguin-Gotham
Lascio solo un ultimo appunto, che preferisco buttare lì appena, per non dire di più e lasciarvi godere lo spettacolo con i vostri occhi. Come capita spessissimo, di recente, non sono solo i buoni al centro della scena, anzi, spesso, sono i cattivi coloro che sembrano splendere di luce propria. E come il Joker di Heath Ledger è stato il più grande antagonista di Batman, Jim avrà a che fare con qualcuno che, già da giovane, mostra tutta la sua follia e tutta la sua inquietante genialità.
 

 

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