Johnny Winter : Il Bluesman Albino


Ben ritrovati cari lettori; Nel mese di Giugno abbiamo parlato di uno dei tanti nuovi talenti che stanno prendendo forma nel mondo della musica. Purtroppo però, così come nuovi i astri nascenti crescono, altri inevitabilmente, con il passare degli anni, ci lasciano. Johnny Winter (venuto a mancare lo scorso 16 Luglio) è stato sicuramente uno dei chitarristi blues e rock più influenti a partire degli ultimi anni del ’60 in avanti. Ciò che lo rendeva immediatamente riconoscibile, oltre alla sua particolarissima voce e ai suoi lunghi capelli bianchi (causa affezione da albinismo), era il suo inconfondibile stile chitarristico: virtuoso, ma nello stesso tempo intenso e incisivo; sound grezzo, ma con una creatività ed un’ecletticità fuori dal suo tempo.

Ha iniziato a suonare con i grandi nomi della musica di allora (anni ’60) come Muddy waters, Willie Dixon e John Lee Hooker, collezionando un successo dopo l’altro, ottenendo un ottimo riscontro tra critica e pubblico.
Winter ha attraversato la storia della musica popolare con un numero altissimo di dischi, sia di studio che live, prediligendo questi ultimi: Il chitarrista texano infatti, trascorreva la maggior parte dell’esistenza in tour, soprattutto negli Stati Uniti, con un’attività concertistica assolutamente febbrile. Degno di nota il suo concerto a Woodstock nel 69 (il terzo giorno) accompagnato dalla sua band, i Progressive Blues Experiment, che lo rese celebre in tutto il mondo.

STILE E PRINCIPALI FONTI DI ISPIRAZIONI CHITARRISTICHE:
Il bluesman texano, è stato veramente un avanguardista nel suo genere. Come Hendrix, anche se non portò una vera e propria rivoluzione nel mondo della chitarra, come fece il ben più celebre chitarrista di Seattle, per Johnny si può parlare di profonda innovazione in campo stilistico e di approccio a generi quali blues e rock. Il suo modo di suonare, istintivo e diretto, prediligeva l’improvvisazione alle parti studiate, senza risultare mai banale.
Le accordature aperte e lo stile della Slide guitar, alternata al Finger-picking con un plettro da pollice (marca Gibson) fanno parte del suo modo di suonare, conferendo sempre varietà alle sue esecuzioni.
I suoi idoli sono Muddy Waters, BB King, John Lee Hoker in primis, con I quali ebbe la fortuna di suonare.
All’interno delle canzoni, Winter ama esprimersi attraverso le pentatoniche minori e blues con una buona velocità di esecuzione e tecniche di vibrato per sostenere le note più lunghe. Amava inoltre, eseguire assoli in piccoli “licks” all’interno anche di frasi lunghe. Altre curiosità su accordature e modi di suonare di Johnny le potete trovare cliccando qui.

STRUMENTAZIONE:
Nel corso degli anni Johnny usò chitarre diverse tra cui Epiphone (Wilshire), Fender (Mustang) e soprattutto Gibson (Les Paul, Flying V, SG). Quest’ultima, gli ha dedicato la signature della Firebird , chitarra a cui, per notorietà, si associa spesso il suo volto. Questa Gibson, accordata anche in “Drop D”, è stata la chitarra più suonata da Johnny, sin dagli anni 70.  Agli inizi degli anni 90, Il chitarrista texano iniziò ad usare anche la Lazer dell’Erlewine, chitarra spesso accordata per lo slide (con accordatura D, G, C, F, A, D, partendo dalla corda bassa) e molto particolare, apprezzata dall’artista in quanto, oltre a tenere bene l’accordatura, secondo un suo pensiero “ha le sonorità di una Fender e si suona come una Gibson”.
Come amplificatori, oltre a Fender Bassman e Super Reverb, Johnny usava soprattutto un Twin Reverb (sempre Fender) e un Music Man HD 4×10 da 120 watt, combo. Il bluesman non amava troppo gli effetti: ogni tanto lo sentiamo usare un phaser (Phase 90), ma per ottenere le sue particolarissime sonorità aveva sempre un chorus della Boss (CE2) attaccato. Il suo sound è minimale dunque, condito solo dalla sua estrema creatività ed emotività.

Johnny è stato un profondo innovatore della chitarra blues moderna, ed ha contribuito a regalare alle generazioni future, una nuova prospettiva in fatto di sonorità rock e blues. La sua profonda passione e la sua forte volontà, lo hanno portato a suonare principalmente sui palchi, davanti al pubblico, senza mai mollare, nonostante “inciampi”di percorso dovute alle droghe e agli eccessi, fino all’età di 70 anni.

Ascoltiamo lo straordinario talento di Johnny Winter in questi 2 video. Al prossimo appuntamento!

https://www.youtube.com/watch?v=r9j25V4iw94

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