Stroncature – Transformers 4 – L’era dell’estinzione


Transformers 4 - LocandinaTransformers 4 – L’era dell’estinzione

di Michael Bay, con Mark Wahlberg, Nicola Peltz, Stanley Tucci, Jack Reynor, T.J. Miller, Titus Wellifer, Li Bingbing, Kelsey Grammer, Sophia Myles, Peter Cullen, Mark Ryan, Robert Foxworth

L’avevo promesso nello scorso articolo, ed eccoci qui.

Ma, prima di iniziare a parlare di questo quarto, insopportabile e già incredibilmente lucroso capitolo della saga diretta da Micheal Bay, sarà meglio riassumere brevemente cosa è accaduto negli episodi precedenti, in maniera tale da assicurarvi di poter afferrare con più precisione lo spirito e le tematiche dell’intera serie.

Transformers
Esplodono una caterva di cose e i buoni vincono.

Transformers – La vendetta del caduto
I cani del protagonista si accoppiano due volte, esplodono ancora più cose e i buoni vincono.

Transformers 3
C’è un buono che è in realtà un cattivo la cui astronave è stata abbattuta dai suoi alleati cattivi senza alcuna ragione apparente, esplodono un’infinità di cose, compresa Chicago, e i buoni vincono.

Ora che avete la giusta erudizione per affrontare l’argomento, possiamo finalmente discutere di Transformers 4 – L’era dell’estinzione.

Forse, dire che si tratta di un film assolutamente identico ai suoi predecessori, come ho fatto qualche settimana fa, potrebbe risultare troppo impietoso: dopotutto, qualche differenza c’è.

Tanto per cominciare, la trama è nettamente migliore rispetto alle precedenti. Se le prime sembravano scritte da un tredicenne in piena tempesta ormonale, qui ci assestiamo finalmente su un livello più alto: sedici, forse anche diciassette anni. Un grande passo in avanti, come quello compiuto sul piano della direzione dei combattimenti: è finalmente possibile capire non solo cosa stia succedendo sullo schermo, ma persino quale robot venga colpito e in che maniera.

Di contro, tutto il resto rimane invariato: solito abuso del rallenty; telecamera indemoniata in quasi tutte le sequenze d’azione; Optimus Prime fuori combattimento a metà film per poi tornare più forte di prima (questa volta, a cavallo di un Transformer tirannosauro sputafuoco); l’immancabile ragazza di utilità discutibile che indossa perennemente gli shorts ed un atroce bombardamento di product placement, inseriti nelle maniere più spudorate. Come dimenticare un trafelatissimo Stanley Tucci che, sebbene inseguito dai cattivi, non riesce a resistere alla tentazione di scolarsi tranquillamente un latte di soia sul tetto di un palazzo? Ovviamente, avendo cura di far vedere bene la marca, come World War Z insegna.

Quello che rimane, dunque, è il solito pasticcio, fatto di spiegoni (ben tre solo per illustrare il motivo per cui la Cia dia la caccia anche agli eroi guidati da Optimus Prime), Transformer con sigari robotici, Mark Wahlberg che spara mentre urla come Alex l’ariete, la mancata spiegazione di cosa ci faccia un cacciatore di taglie alieno al servizio della Cia e centinaia di piccoli dettagli completamente trascurati. Un esempio su tutti: per via del troppo peso complessivo di quattro umani ed una bomba di circa una quarantina di chili, un ascensore non riesce a partire. Pochi istanti dopo, per sbaglio, ne viene inquadrata la targhetta, recitante un impietoso “Portata massima: 680 kg”.

Transformers 4 - Mark

“Forse è arrivato il momento di mettersi a dieta”

E, naturalmente, esplodono una montagna di cose e i buoni vincono.

Transformers 4 – L’era dell’estinzione è una pellicola così zeppa di tamarraggine e di azione ripetitiva da risultare noiosa, insulsa e malfatta fin dai primi dieci minuti. Micheal Bay, ancora una volta, si rivela talmente mediocre da non meritare di dirigere neppure il traffico.

Transformers 4 - Traffico

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Anzi, soprattutto quello.

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