Recensioni – Locke


Locandina film " Locke"Locke

di Steven Knight, con Tom Hardy, Olivia Colman, Ruth Wilson, Andrew Scott

Ivan Locke (Tom Hardy) ha lavorato molto duramente per costruirsi una vita serena ed una famiglia felice. Alla vigilia del giorno più importante della sua vita, una telefonata dal passato rischia di mandare ogni cosa in frantumi: Locke non ha altra scelta che salire in macchina ed intraprendere un viaggio da Birmingham a Londra e andare incontro alle proprie responsabilità e al proprio destino..

L’opera seconda di Steven Knight è un film sorprendente, che renderà felice più di un appassionato di cinema: 85 minuti nella vita di un uomo, seguiti in tempo reale. Lo spettatore è l’unico compagno di viaggio di Locke, che guida in una notte dal gusto un poco malinconico, ma comunque vivace,  animata dalle paure e dalle tensioni che tormentano la mente del protagonista.  Tom Hardy (si proprio lui… Bane de Il Cavaliere Oscuro- Il Ritorno  ) non si alza mai dal sedile della macchina, ma tiene incollato alla sedia anche chi guarda: con un’ interpretazione che sfida quella di Joaquin Phoenix  in LEI,  Hardy regge da solo l’intero film costringendoci, tramite uno sguardo;un gesto accennato; una parola sussurrata invece che gridata,  a vivere le sue stesse emozioni. L’anima di Locke è svelata allora nelle inquadrature che lo vedono unico protagonista – a parte i momenti in cui i ricordi più dolorosi prendono il sopravvento al punto da sembrare allucinazioni.

Il merito è anche di una regia sapiente e di una sceneggiatura raffinata che sfugge il film puramente intellettuale ( e la noia che spesso ne consegue) e crea invece il dramma.  Locke il costruttore non sarebbe che un grigio, anonimo passante per chiunque e 85 minuti di un uomo da solo in una macchina, raccontati istante dopo istante non dovrebbero essere materia che possa appassionare al cinema. Ma ciò che Locke fa per vivere è una metafora ci ciò che Locke è: colui che costruisce la propria vita mattone dopo mattone, per poi vederla crollare in un lampo davanti agli occhi. Ci appaiono allora fragili i castelli di carta su cui riponiamo le nostre certezze e non c’è cemento nella nostra morale.

Locke arriva dritto all’anima, come la voce di una persona cara: come la moglie di Locke, Katrina/Ruth Wilson. A questo proposito, per chi può, consiglio la visione in lingua originale: per godere appieno di una recitazione fatta solo di parole, che nel doppiaggio non sempre è stata resa al meglio.

Da vedere.

Ps:  per gli amic*  Sher – Locked: avete riconosciuto la bella voce di Andrew ” Moriarty” Scott?

 

 

 

 

 

 

 

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