Speciale Natale – Conciati per le feste


Conciati per le feste - LocandinaConciati per le feste

di John Withesell, con Danny DeVito, Matthew Broderick, Kristin Chenoweth, Kristin Davis, Kelly Aldridge, Sabrina Aldridge, Jorge Garcia.

È Natale. Tempo di decorazioni, luci, canzoni, disperate cacce al regalo e tavolate piene di parenti, in cui solitamente decidere a chi tocca l’ultimo pezzo di pandoro trasforma i sorrisi e le gentilezze nella scena dello scantinato di Bastardi senza gloria.

Bastardi senza gloria

“Giù le mani”.

E, naturalmente, è anche tempo di film a sfondo natalizio. In attesa di ritrovarci nel 2014, con un nuovo formato ed una nuova veste grafica, questo Discorsivo – Speciale Natale vi presenta due pellicole dedicate alla festa che più di ogni altra ha saputo ispirare registi e sceneggiatori in tutto il mondo.

Anche se “ispirato” non è esattamente l’aggettivo giusto per il film di oggi: Conciati per le feste, dal punto di vista della profondità intellettuale, si colloca a stento un gradino sopra Natale in India, e subito sotto un barattolo di fagioli.

L’intera trama ruota intorno alla contrapposizione tra Matthew Broderick e Danny DeVito, rispettivamente nei panni di un puntiglioso ottico, morbosamente fissato con le tradizioni natalizie, e di un chiassoso venditore d’auto, che desidera illuminare la propria casa talmente tanto da renderla visibile dallo spazio. Resta ancora un mistero come mai un soggetto cinematografico talmente brillante abbia ricevuto una nomination al premio “Peggiore pretesto per un film per famiglie” ai Razzie Awards 2006. Senza vincerlo, intendo.

Se The Core era un tripudio di cliché del genere catastrofico, Conciati per le feste è un concentrato di luoghi comuni da family-movie, ricco di umorismo puerile, situazioni tragicomiche e personaggi sterotipati, a cui si aggiungono un paio di riferimenti sessuali neanche troppo velati, come ad esempio l’allusione alla reazione fisiologica di Matthew Broderick alla vista della formosa moglie di DeVito.

Conciati per le feste sputo

Chi l’avrebbe mai detto?

Se l’unica nota di originalità del film è quella di riuscire a mostrare un oggetto di inestimabile valore senza mandarlo in frantumi prima dei titoli di coda (differenziandosi, in questo, da qualsiasi pellicola del suo genere), la sceneggiatura affoga fin da subito nella prevedibilità, consentendo allo spettatore di indovinare immediatamente che quella slitta con i cavalli truccati da renne finirà sicuramente per seminare il panico in mezzo al traffico nel giro di qualche minuto, e che se DeVito affitta un paio di cammelli, prima o poi Broderick si beccherà uno sputo in pieno volto da uno di loro.

Dovesse mai capitarvi di guardare Conciati per le feste, mi raccomando: non fatevi domande su quanto sta accadendo. Mai. Per nessun motivo.

Perché nessuno si degnerà mai di spiegarvi come abbia fatto DeVito a vendere una macchina al proprietario dello stesso salone dell’auto per cui lavora, oppure per quale ragione un impianto elettrico riesca a funzionare nonostante si sia appena fulminato, e ancora come facciano due persone da sole a ricoprire di luminarie l’intero percorso tra casa loro e il motel dove si sono trasferite le loro famiglie.

Ma soprattutto – nonostante, ad un certo punto, lo sviluppo del film paia portare a questo – non aspettatevi la benché minima traccia di critica sociale al consumismo sfrenato a scopo ostentativo, o una soddisfacente descrizione di cosa rappresenti degnamente lo spirito natalizio. Tutto quello che potete ottenere da questo film è la ripetizione ossessiva delle parole “tradizione” e “spazio”, una ben poco avvincente gara di pattinaggio – molto simile alla rocambolesca vittoria di Steven Bradbury alle Olimpiadi invernali del 2002 – un finale mal costruito e troncato frettolosamente, e una fortissima consapevolezza: avreste fatto decisamente meglio a rivedere per la diciottesima volta Una poltrona per due.

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