La forza della passione


Care amiche, con quest’ultimo articolo chiudo un anno di questa bellissima collaborazione fatta con Discorsivo. Spero che la mia rubrica Think pink vi sia piaciuta, vi abbia fatto riflettere e stimolato. Ora solamente un’ultima cosa vi voglio augurare: un 2014 meraviglioso. Ricco di novità, ma soprattutto passionale. E la passione è proprio la protagonista della mia rubrica di novembre.

La passione è la più bella forza che ci spinge ad arrivare più in alto. Ci porta ad avere il coraggio necessario per raggiungere quello che il nostro cuore vuole davvero. Qualcosa di ben diverso dalla sofferenza, dallo strazio, dall’ossessione, cui siamo abituati pensare. Qualcosa di ben diverso anche dal finto coraggio degli audaci, che disprezzano gli altri, per sentirsi più forti, i numeri uno.
Il vero coraggio è ben altro. Non a caso è una parola che deriva dal latino “Cor: cuore.  Lo sapevate? Per questo il coraggioso è colui, che non ha paura di mostrarsi per quello che davvero è, con tutto se stesso. Con tutto il suo cuore appunto. Con i propri limiti, difetti e paure anche.
A svelarcelo è Brené Brown, insegnante dell’università di Houston, nel video “La forza della vulnerabilità”. Che sta spopolando sui Social dal 2010, raggiungendo già 11 milioni di persone nel mondo.
Giù le maschere allora! Basta con tutto questo perfezionismo, che ci impedisce di realizzarci. Basta con le lamentele, che ci fanno perdere tempo. Basta con queste finte corazze che ci allontanano dagli altri. Seguiamo la passione, che è istintività. Che ci fa smettere di voler controllare sempre tutto, per paura, vergogna, incertezza. Che ci fa superare qualsiasi ostacolo, perché la nostra anima sa esattamente dove vuole andare per essere felice. E una maniera per arrivarci la trova.
Mia mamma mi ha sempre detto:” Samy perché non ascolti mai?! Ti devi sempre andare a schiantare contro il muro e farti male!”.
Sì, è vero. Sono sempre stata fortemente istintiva, una sognatrice, dal cuore grande e a volte senza mezze misure. Quando sento che devo fare una cosa, la faccio fino alla fine. Non mi pongo limiti. Oggi sto imparando a calcolare meglio i rischi, però. Perché la verità è che mentre i genitori ci devono insegnare a proteggerci e a vivere in una società, è il nostro cuore che dobbiamo lasciare parlare alla fine. Non ci sono altre vie. Siamo noi a dover fare i conti con noi stessi, quando andiamo a letto alla sera.
Allora, l’unica cosa che bisogna fare è essere responsabili di sé, prendendo coraggio. Il coraggio di essere noi stessi fino alla fine. Di vivere, amare e morire a modo nostro. Il coraggio di accettare di essere imperfetti. Il coraggio di farci scompigliare dalla vita. Di sbagliare e di rialzarci più forti di prima quando cadiamo giù. Perché se il cadere è umano e non da perdenti, è il non tentare a renderci vigliacchi.
Vivere non significa aspettare che il temporale passi. Aspettare di essere perfetti e invulnerabili per essere felici poi, forse un giorno, forse un domani. La vita è ora. E non possiamo avere il controllo su tutto.

Vivere significa capire che ci sono cose che dipendono da noi e che per questo bisogna buttarsi nel ring. Per lottare e ottenere quello che si desidera. Ma che ci sono anche tante altre cose, su cui noi non abbiamo alcun potere. Vanno semplicemente comprese. E alla fine accettate, traendone un insegnamento. Perché tutto serve.
Noi Italiani, invece, siamo purtroppo un popolo di lamentoni. Di frignoni. Che troppo spesso dimenticano che la forza della passione, e quindi la capacità di cambiare le cose spiacevoli, è dentro di noi. Siamo come bambini che cadendo si mettono a piangere sempre più forte, nell’attesa che prima o poi ci sarà qualcuno  a tirarci sù. Incolpando nel frattempo qualcun altro se ci siamo fatti male. E se non c’era nessuno vicino a noi, è stata di sicuro la gamba della sedia a farci lo sgambetto. (La sedia era lì anche prima però.)

Vedete, non accettiamo di essere vulnerabili. Di agire. Sbagliare. Farci male. Ci proteggiamo con corazze, per essere impeccabili, ma morti dentro. Spenti come delle lampadine fulminate. E mentre aspettiamo che venga un elettricista a metterci a posto, diventiamo insensibili. Tentando a tutti i costi di scacciare l’emozioni negative, per evitare ulteriori rischi. Non brilliamo più. Fermi e immobili, incapaci di agire, di scegliere, diventiamo sempre più dipendenti da qualcuno o qualcosa. E nella società attuale molte sono le dipendenze: soprattutto quelle da alcol, da fumo e da droghe. Perché la dipendenza che crea invece l’amore è molto più difficile da gestire. Oggi forse più che mai.

Ma non accettare la nostra fragilità e il metterci delle maschere da Wonder woman, Super man, Peter Pan e Sexy woman, unici e inimitabili, non ci salverà. Ci farà solo allontanare dalle altre persone. Ci porterà ad avere solo relazioni disconnesse, da “una botta e via”. Usa e getta. Come ogni altro bene di consumo. Per non soffrire. Per non impegnarsi e avere relazioni autentiche e durevoli. Che richiedono una grande capacità di mettersi in discussione. Di non di voler sempre avere ragione. E soprattutto richiede di dedicarsi del tempo. Una contraddizione se pensiamo ai nostri ritmi di vita e alla strafottenza dilagante.

Sta a noi scegliere chi vogliamo essere, come vivere e come incastrare tutto. Sta a noi ammettere che non possiamo stare soli. Che abbiamo bisogno degli altri per essere felici. Che abbiamo tutti un forte bisogno di dare amore e ricevere amore. Che abbiamo tutti l’urgente necessità di senso di appartenenza. Oggi forse più che mai. (I cagnolini, i gatti, i cricetini..ecc, ci possono aiutare in questo fino ad un certo punto).

Se accettassimo la nostra fragilità umana, l’unico rischio, cui andremo incontro, sapete davvero qual’ è? Quello di sentirci pienamente vivi. Perché se ci vuole impegno per arrivare più in alto, ci vuole anche leggerezza d’animo per poter spiccare il volo.
La vita non è sacrificio, non è una giungla selvaggia senza via di uscita. La vita va vissuta con impegno e celebrazione . Non può essere controllata, ma tutelata. La vita è continuo mutamento. Uno slancio sempre in avanti. Proprio come la passione. Pulsione che è dentro ognuno di noi. Che la si sente battere attraverso il nostro cuore ogni giorno. A volte di più, a volte di meno. Non importa. Non ci sono interruzioni comunque. Perché questo è l’amore e la vita: un ricominciare ogni giorno.

Non abbiate paura di essere felici a modo vostro.

Un abbraccio care lettrici.

 

 

 

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