Amplificatore…quale fra i tanti?


Si sa. Dietro al suono di una grande chitarra c’è sempre un grande amplificatore, oltre all’artista che utilizza entrambi, s’intende. La scelta dell’amplificatore è una cosa tutt’altro che facile, nonché una ricerca sempre aperta, limitata solo dalla nostra voglia di provare e sperimentare.

A volte si sente dire che,se un artista ha una chitarra bella e costosa, poi suona bene con qualsiasi amplificatore o contesto ma, per mia personale esperienza, posso dire che non è così, anzi. Chitarra e amplificatore sono elementi complementari che, insieme, identificano il nostro personale sound. Ogni amplificatore infatti ha un suo carattere, una sua personalità ben precisa ed è per questo che è importantissimo avere, anche noi, un legame e una somiglianza di carattere con il nostro amplificatore per creare il nostro suono, abbinato alle nostre chitarre.

All’inizio degli anni 50 la scelta era decisamente poca, ma con il passare degli anni, lo sviluppo del mercato e di tantissime marche, si è arrivati ad avere (anche in questo ambito) una scelta non indifferente, pronti a dar vita, livellare e plasmare il suono del nostro strumento preferito, dandogli voce ed espressione.

550w_movies_dsma_back_to_the_future_06Appena varcate le soglie di un negozio, grande o piccolo che sia, che io sia un musicista alle prime armi o esperto, ci troviamo davanti ad una montagna di amplificatori, ed è molto facile fare l’acquisto sbagliato o non conforme alle nostre esigenze e gusti personali.

Questo numero de “il chitarrista”, vuole essere non solo un incentivo a cercare il proprio ampli di riferimento, ma anche una guida che vuole mostrarvi le differenze sostanziali degli amplificatori che hanno fatto la storia (e non).

Vediamo insieme come vi sono nel mercato non solo più modelli di un’unica marca, ma vi sono anche diverse tipologie di amplificatori. Farò un brevissimo (per quanto mi è possibile) resoconto di ciò che è in commercio:

A seconda dell’assemblaggio dei componenti abbiamo:

Sistema Combo: Nel sistema combo, preamplificatore, finale di potenza e altoparlante sono racchiusi nella stessa struttura. Si trovano sia a valvole che a transistor, i prezzi sono molto vari così come le dimensioni e il peso.

Sistema Stack (Testata con Cassa): Questo tipo di amplificazione è composto da due elementi, la testata e la cassa appunto. Un amplificazione stack è molto versatile, perche’ permette di provare diverse combinazioni, grazie alla testata che può essere collegata ad altre casse.

Rack e Moduli: per gli effetti a rack, il tutto si costruisce su una base a incastro. In questo caso il preamplificatore e il finale di potenza sono racchiusi in un Rack appunto, la cassa è separata da esso.

In base alle tipologie di amplificazione (ulteriori chiarimenti nel numero di Discorsivo “analogico o digitale”) possiamo avere invece:

Amplificatore a valvole:  ovvero quegli amplificatori che nel finale di potenza e nel circuito di preamplificazione utilizzano valvole. ed ancora oggi questa è reputata la tipologia di amplificatore che offre il suono migliore per molti (ma non tutti) gli ambiti. La risposta non lineare delle valvole dà luogo ai fenomeni della compressione e soprattutto della distorsione, il che rende un amplificatore valvolare molto adatto per fare generi quali rock e affini. D’altro canto, la morbidezza e il calore del timbro, fa sì che siano estremamente apprezzati anche in ambito jazz e blues.

Amplificatore a transistor (stato solido) : Utilizza transistor sia nel circuito preamplificatore che nel finale di potenza. Producono suoni meno caldi e più aspri (a volte) dei valvolari. La pressione sonora è minore di questi ultimi nonché più lineare (va difficilmente in saturazione).

Amplificatore ibrido: Questo tipo di amplificatore utilizza un preamplificatore a valvole, per ottenere un suono “caldo”, accoppiandolo però ad un finale di potenza a transistor, per ridurre il costo, l’ingombro e la fragilità dell’intera apparecchiatura. Un esempio di questo tipo di amplificatore è la famiglia Valvestate della Marshall (nella foto a destra)

Amplificatore Digitale: In questa tipologia di amplificatore il segnale in entrata viene convertito da analogico a digitale, per poi essere processato in modo da ottenere virtualmente ogni tipo di sonorità, dalle più classiche alle più moderne.

A complicare la scelta vi sono varie marche, con proprie tipologie di suono per ogni caratteristica sopra citata, ovvero vi sono amplificatori con sonorità di stampo americano ed inglese:

Le prime grandi case (forse le più conosciute) sono la Fender e la Marshall, poi vediamo ampli Vox, Mesa Boogie, Laney, Peavey, Hiwatt e molte altre. Ognuno di questi ha le proprie caratteristiche particolari e ben riconoscibili. Se parliamo ad esempio di suono americano non possiamo non citare l’Inconfondibile pulizia del suono Fender che ha fatto la storia. Suono chiaro, cristallino e vellutato, con frequenze basse e alte in top, scavato sulle medie. A far da tramite agli amplificatori inglesi sono gli ampli tweed (tipo Fender Bassman) dal suono più grezzo, e molto particolare (usati molto da Clapton in tempi recenti e da Vaughan in tempi passati) . Gli ampli inglesi sono più grossi e carichi di medie, se vogliamo sono più “cattivi” per alcuni versi, basti pensare ad un Marshall JCM 800 che, assieme al Vox ac30, raggiungono prima lo stadio di overdrive alzando il volume del finale (grazie anche alle valvole EL84) e contribuirono a creare il suono crunch e distorto più famoso del mondo (usati da Jimi Hendrix, Brian May, Slash, ecc ecc).

Insomma abbiamo visto che la scelta è davvero vasta, sia dal punto di vista del suono vero e proprio che dalle caratteristiche tecniche e pratiche. Detto ciò … in base a cosa si sceglie un amplificatore? In base al proprio “guitar hero” di riferimento? In base all’aspetto o al suono? Per fare chiarezza sul sound che vogliamo, bisogna tener conto di diversi parametri:

AmplifierQuando si sceglie un amplificatore molto importante è il wattaggio di questo. Ad esempio se prendiamo un ampli da 85 watt valvolari, oltre che a pesare tanto, non è adatto per suonare solo in locali e in casa, se vuole sentire sfruttarlo appieno (soprattutto poi, se si sceglie un valvolare.). E’ un po’ come prendere una Ferrari e mandarla ai 30 Km/h.

La marca. Gioca un ruolo importante per la scelta di molti, ed è facile cadere su un articolo sbagliato.

Capita a volte che si dica:”prendo quest’ampli perché lo usa anche quell’artista li!” (senza magari conoscerne le caratteristiche) o magari si è condizionati dal marketing e dall’immagine di un determinato prodotto che stimola in noi una subconscia curiosità.

La cosa migliore però è svincolarci da tutti questi schemi mentali e condizionamenti che a volte la pubblicità oppure noi stessi creiamo. Quando proviamo un amplificatore ricordiamoci che la cosa più importante deve essere il nostro orecchio. Ci deve essere feeling, sin dal primo tocco della chitarra attaccata all’amplificatore, bisogna sentirselo proprio. Il consiglio è provare ampli su ampli quindi, combinazioni varie, cercare il proprio sound,così come i grandi del passato hanno fatto.

Infine, ricordiamoci che spesso grandi nomi della musica (di tutti i generi) non utilizzano solo un amplificatore per creare il proprio sound (David Gilmour, Joe Perry, Foo Fighters, e tantissimi altri). Molti creano il proprio sound da diversi amplificatori. Ragion che conferma appunto che il suono creato da loro non dipende essenzialmente dall’ampli, ma da come si sfruttano le potenzialità di questo in funzione di quello che vogliamo fare.

Come accennato sopra, tutto dipende dal nostro orecchio. Non fermiamoci a provare un solo amplificatore, non lasciamoci muovere da pregiudizi. Se poi vediamo che da un amplificatore non ci schiodiamo più, allora forse abbiamo trovato quello che fa al caso nostro…per il momento! Eh si, perché così come si cresce nell’apprendimento tecnico della chitarra, continuerà ad evolversi di pari passo anche la nostro gusto “sonoro” e saremo di nuovo sulle tracce di nuovi stimoli!

Buona caccia a tutti!

3 Comments

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  1. Marco

    eh già Checco… è un bel casino, anche! E direi che è così in tutti i campi, ad esempio in fotografia, per quanto riguarda la scelta del modello di fotocamera ed il software per la conversione dei file raw!
    un saluto, al prossimo articolo!

    • Francesco Galassi

      E’ vero! Secondo me fa parte proprio di questo tempo l’avere “troppe cose” in generale, in tutti campi…e di conseguenza per trovare quello che veramente ti piace, bisogna cercare e “sudare” molto di più! L’importante è che la curiosità e gli stimoli non manchino!

  2. giuseppe

    ho comperato ampli “cube”20W ,va molto bene in casa ,gia’ si sente a volume meno di1/2,ha tutte le manopole da sbizzarrirti e divertirti saluti beppe 70 anni,

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