La posa e la sua rilevanza in Venere


Al filosofo Bachelard piace un’incisione di Flocon, dove si raffigura il “ratto” d’una donna. Lì, le corde stringenti il corpo si vedono molto bene, come se fossero “cesellate”. La “naturalità” strutturale della loro rigidezza diventa quantomeno “flessibile” da percepire, una volta incisa. Ciò avviene perché noi tendiamo a vedere le corde come aventi anche una profondità. La superficie incisa dà una “flessibilità” percettiva alla “durezza” dell’intreccio. Lì, l’ingabbiarsi delle corde ci appare in primo piano. Così, la nostra visione si stabilizzerà. Ma il primo piano finisce ad estendersi, mentre gli intrecci assumono un rilievo (mediante la loro incisione). Per Bachelard, Flocon ci chiede di percepire il corpo che stia per avvolgere se stesso. Conta letteralmente la rilevanza della situazione. La rigidezza delle corde dovrà ri-avvolgersi, per così dire. Nello scatto di Valentina, torna la percezione estetica della flessibilità per estensione? La posa si costruisce mediante più triangolazioni. Queste tenderebbero ad aprirsi. Rispetto alla nostra osservazione, c’è la triangolazione certo seducente della cerniera sul jeans, e la correlata più “frenante” su entrambi i gomiti (che potrebbero colpirci, anche se presi assieme aiuteranno la testa a “scaricarsi” il peso del cuscino, come succede al momento del risveglio). Collocate quasi in parallelo per “astigmatismo”, le braccia funzioneranno a mo’ di “leve” per la bellezza “tutta da scoprire” di Valentina. Al centro del corpo, il seno è coperto da un pareo. Quest’ultimo va percepito in primis per i propri intrecci. Dunque, la configurazione virtualmente a leve delle braccia avvia il loro riavvolgimento, un po’ come accade “stiracchiandole”, al risveglio. Un dinamismo che contrasterà la staticità del pareo, annodato sul seno. Aggiungiamo che la tenda sullo sfondo probabilmente si percepisce “nell’incisione” di se stessa. C’è l’alternanza del suo avanzare/retrocedere. La tenda sullo sfondo configura una sorta di conchiglia, da cui naturalmente “si risvegli” (nasca) la bellezza di Valentina, conoscendo il mito di Venere. Qualcosa che l’osservatore maschile dovrebbe “rapire”, una volta sedotto da lei.

Bibliografia consultata:

G. BACHELARD, Il diritto di sognare, Dedalo, Bari 2008, pp. 93-94

 

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

Il fotografo Adolfo Valente nasce a Milano nel 1956, ma vive da tempo a Treviso, dove esercita la professione di avvocato. Egli scatta per passione, e prestando grande attenzione al dettaglio tecnico delle luci. In chiave più personale, nel glamour gli interessa molto la posa “scenografica” (ben oltre il solo corpo femminile). Le fotografie di Valente esteticamente cercano spesso il lirismo. In passato, egli ha pure provato ad immortalare le immagini astratte di alcune poesie. (www.adolfovalente.com)

La modella Valentina Peccolo nasce nel 1991, e vive a Vittorio Veneto (TV). Lei è studentessa universitaria di economia. Nel 2009, Valentina Peccolo partecipa al Concorso di “Miss Italia”, ed arriva alle finali nazionali di Salsomaggiore. Le piace il cinema, avendo recitato come protagonista d’un film, dove interpretava Sant’Augusta (patrona di Vittorio Veneto). Soprattutto, il prossimo 20 Luglio Valentina Peccolo partirà per il Sudamerica, concorrendo nella trasmissione Donnavventura 2012 (che Rete4 manderà in onda nei prossimi mesi).

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