Ultimatum


Questa mattina mi sono svegliato da solo, senza il trauma della suoneria del telefono. Ho spalancato gli occhi alla penombra della stanza. Non accendo la luce, afferro il telefono sul comodino. 6:57. Tre minuti prima della sveglia.

Tutte le mattine è lei a interrompere il mio sogno sul più bello e quando mi alzo  non mi sento mai così sveglio. Ora mi sento fresco e riposato come dopo una doccia fresca. Eppure rimango nel letto. Quei tre minuti di riposo mi spettano di diritto.

Se questo stato di lucidità potesse durare tutto il giorno sarei molto più produttivo. Saprei prestare più attenzione alle persone che incontro. Avrei anche idee migliori.

Chissà se chi deve prendere decisioni importanti gode mai di questa lucidità. Se le persone che popolano la stanza dei bottoni, quando allungano l’indice verso il pulsante rosso, sono preda del dubbio, dell’ansia, dell’indifferenza.

Chissà se Giorgio Napolitano si è mai svegliato prima del suono della sveglia, uno di questi ultimi giorni.

Chissà cosa passa nella mente di Papa Bergoglio quando sta disteso nel suo letto, prima di alzarsi.

Chissà se un lampo illumina mai l’alba di Khamenei quando pensa al successore di Ahmadinejad.

Chissà qual è stato il primo pensiero di Obama il giorno della sua visita in Israele.

Chissà se il dittatore capo della Corea del Nord, Kim Jong-un, si sveglia mai prima il giorno dei test missilistici.

Chissà se i diplomatici chiamati a risolvere la vicenda dei Marò hanno mai vissuto un momento simile.

Chissà se Mario Draghi, Angela Merkel, Vladimir Putin, l’allenatore che si gioca la panchina, il direttore dell’agenzia di rating o il kamikaze il giorno dell’attentato, chissà se i loro occhi si aprono prima che la sveglia chiami.

Ogni giorno riceviamo un ultimatum. Lo riceviamo in quanto esseri umani. Le vicende che ogni giorno si srotolano dal gomitolo della Storia chiedono di dare risposta a quesiti che non è possibile rimandare.

L’ambiente. Il lavoro. La finanza. La politica. La democrazia. L’etica. La famiglia. La scuola. L’Italia, l’Europa, il Mondo.

6:59. Lavoro, famiglia, amici, sport, vita.  Anche stamattina ho un ultimatum al quale devo rispondere.

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