Il cibo spazzatura crea davvero dipendenza?


Quante volte dopo aver mangiato qualche cibo particolare, non riuscite a fermarvi e continuate imperterriti nell’ingoiare quell’alimento, anche se magari non avete più fame?
Magari date la colpa alla vostra ingordigia ma in realtà non sempre è così.

Al mondo esistono un sacco di alimenti che, per come sono composti, creano una vera e propria dipendenza, come una droga.
Sono quei piatti che fanno parte di quello che viene chiamato “cibo spazzatura” o “Junk Food”.

Il termine “cibo spazzatura” è stato coniato per la prima volta nel 1951, da Michael F. Jacobson, per indicare tutti quegli alimenti a basso valore nutrizionale, e dall’elevato contenuto di grassi e zuccheri. Sono soprattutto quei cibi che subiscono preparazioni industriali, o che vengono utilizzati nella ristorazione di massa, ricchi di grassi saturi, sali, e zuccheri raffinati.

L’università del Michigan, attraverso uno studio, ha stilato una lista di 12 cibi che secondo i loro intervistati, fanno parte di questa categoria: pizza (in particolare quella servita nei fast-food), cioccolato, patatine in sacchetto, biscotti, gelato, patatine fritte, cheeseburger, bevande gassate, torte e dolcetti, formaggio, bacon, pollo fritto.

Che dite, vi ci ritrovate anche voi?

Il cibo spazzatura: linea di confine tra golosità e dipendenza.

Un istituto di ricerca della Florida, tramite degli studi condotti su dei topi, ha confermato che il così detto “cibo spazzatura” una volta introdotto nel corpo viene recepito dall’organismo come una vera a propria droga paragonabile alla nicotina o all’eroina.

I topi infatti, dopo aver ingerito questo cibo particolare, hanno manifestato una reale assuefazione ed un vero e proprio appagamento, anche a livello di piacere neuronale molto similare alle dipendenze da alcool, fumo o droga.

Ma perché il cibo spazzatura crea dipendenza?

Questi alimenti, una volta ingeriti, vanno ad agire sui recettori della dopamina, (un neurotrasmettitore che nel nostro organismo svolge ruoli di primaria importanza a livello cerebrale) nello stesso modo che avviene quando si assume una droga. Quindi, mangiare costantemente cibo spazzatura, sviluppa una sorta di assuefazione, determinata dalla stimolazione dei recettori dell’ormone della dopamina.

Quando viene fermata questa assunzione quindi, per introdurre magari un regime dietetico privo di zuccheri o grassi, si innesca in automatico un meccanismo di dipendenza in quanto i recettori della dopamina non sono più stimolati.

Quali altri effetti può avere sul nostro corpo l’introduzione di cibo spazzatura?

E’ dimostrato inoltre, che assumere cibo spazzatura, tenderebbe a far invecchiare più velocemente il nostro cervello, provocando la degenerazione dei neuroni, causando perdite di memoria, e addirittura favorendo malattie neurodegenerative come per esempio il morbo di Alzheimer.

Oltre a questi “effetti collaterali” a livello cerebrale, il junk food può provocare altre malattie come il diabete, l’obesità, la depressione, e addirittura alcuni tipi di cancro.

Come hanno reagito le istituzioni al problema del cibo spazzatura?

In alcuni Paesi, le istituzioni governative locali, hanno preso la decisione di iniziare a tassare questi cibi pericolosi e dannosi per la nostra saluti. Nel 2011 la Danimarca ha posto una tassa sui cibi che contengono oltre il 2,3% di grassi saturi. In Ungheria invece è stata messa una tassa sulle bevande che contengono più di 20 mg di caffeina ogni 100 ml. In Svezia, Gran Bretagna e Corea del Sud, alla televisione è vietato trasmettere pubblicità di alimenti considerati dannosi per la salute dei bambini.

Anche in Italia, nel 2012, il ministro della sanità ha proposto che venissero tassate per 3 anni le bottigliette da 33 cl di aranciata, gassosa e altre bevande gassate e zuccherate.

Come combattere il cibo spazzatura?

La cosa migliore da fare, è migliorare le nostre abitudini alimentari. I cibi spazzatura sono quelli che fanno più male, ma sono anche quelli di cui andiamo più pazzi, che piacciono di più, che sono golosi e gustosi. Proviamo quindi a iniziare a leggere le etichette dei prodotti che compriamo per capire da cosa sono composti e se sono cibi buoni e salutari, facciamo la spesa a stomaco pieno così avremo meno voglia di comprare quei cibi che solo a guardarli ci fanno venire l’acquolina in bocca, cerchiamo di cucinare il più possibile, in modo naturale, evitando quindi di compare cibi precotti, o già pronti, troviamo il tempo di fare un pasto completo, seduti a tavola, con famiglia e amici, senza farci distrarre dai nostri mille impegni quotidiani e da tv e smartphone.

Questi sono i primi passi da fare per augurarsi una vita sana, lontano dal cibo spazzatura.

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