Cesena Comics and Stories: quando i fumetti fanno scuola


Cesena Comics and Stories / locandinaFare cultura oggi ha certamente un suo appeal. Ma se la cultura è quella del fumetto, classificato da tanti miscredenti come sottoprodotto legato al mondo nerd, produrre interesse è arduo. Il festival Cesena Comics and Stories che si è appena concluso è invece un perfetto esempio di come creare un evento culturale possa essere davvero trendy.

Elisa Rocchi e Giovanni Barbieri, due delle tante anime del festival giunto alla sua sesta edizione, mi hanno raccontato l’esperienza appena conclusa. Ho chiesto subito come si è evoluto il festival dalle origini ad oggi.

«Cesena Comics and Stories è cresciuto tanto e ha preso una direzione ben precisa che lo caratterizza come festival del fumetto per bambini e ragazzi» risponde Elisa. «È nato con l’idea di dare continuità all’attività che l’Associazione Culturale Barbablù fa durante l’anno, in modo da poter mostrare alle persone qual è il lavoro svolto con scrittori e disegnatori tramite laboratori didattici. Inizialmente il festival era rivolto ad un pubblico di giovani adulti, con la parte didattica riservata esclusivamente alle scuole. Si è poi deciso di estendere alla città la parte creativa, così gli incontri con gli autori si sono mutati in occasioni per attivare laboratori. Realizzare Cesena Comics and Stories è molto faticoso, perché il festival è gestito pro bono e vi lavorano volontari, ma le energie spese sono ripagate dalle tante soddisfazioni anche a livello emotivo, per cui il bilancio finale è certamente positivo».

«In un periodo in cui assistiamo a una proliferazione di eventi legati al fumetto, soprattutto nei suoi aspetti più commerciali» spiega Giovanni «Cesena Comics and Stories ha trovato una sua identità: quella di un festival in cui si fa cultura con bambini e ragazzi, con attività sul campo, coinvolgendo direttamente i giovani. Aver trovato come partner la Biblioteca Malatestiana ha aiutato Cesena Comics and Stories a crescere, non tanto in termini di numeri, quanto in visibilità e prestigio, data la tradizione secolare del luogo fulcro di cultura».

«Cesena Comics and Stories lavora molto sul territorio» prosegue Elisa, «non fa cultura astratta. È importante entrare nelle scuole, raggiungere i quartieri, le periferie e portarvi gli autori, non solo per creare un evento fine a se stesso, quanto per costruire e condividere delle storie che ci fanno uscire da noi stessi e ci fanno conoscere qualcosa di diverso. Fare cultura significa parlarsi e mettere in relazione le proprie storie con quelle degli altri. Cesena Comics and Stories è un progetto che lavora sul lungo periodo, non sui soli numeri di partecipanti. I bambini e i ragazzi che si avvicinano al festival oggi sono coloro che diverranno lettori con una forte consapevolezza domani. Nonostante Cesena Comics and Stories non abbia la visibilità dei grandi festival a fumetti, possiede l’onestà e l’umiltà di voler comunicare con la gente e farla parlare di argomenti che possono essere anche scomodi. In questo senso si inserisce la collaborazione di quest’anno con Libera».

Giovanni precisa: «Oggi si assiste alla rivincita dei nerd. Il fumetto è diventato un fenomeno che fa tendenza. Cesena Comics and Stories si propone non tanto come momento di consumo di questa cultura, ma come momento di creazione. Insegniamo come si fanno e si condividono storie a fumetti. Non c’è un riscontro a livello economico, ma è appagante constatare la crescente passione dei giovani nei confronti di questo settore».

Riguardo la strutturazione del programma, Elisa ci spiega: «Il festival si articola su diverse aree d’azione. La prima e la più forte è quella che riguarda la scuola: si tratta di portare in aula uno scrittore o disegnatore di fumetti. L’autore presenta se stesso e il proprio lavoro in una prima fase interlocutoria, dopo di che si passa alla parte pratica con laboratori di disegno o scrittura; ogni autore sceglie quale tema sviluppare: la caratterizzazione dei personaggi piuttosto che la tecnica narrativa. Gli incontri nelle scuole propongono anche diverse occasioni di formazione alle insegnanti, coinvolgendo l’istruzione a tutto tondo. Un’altra area del festival è quella che coinvolge le periferie: i quartieri che hanno aderito alle manifestazioni di Cesena Comics and Stories ospitano nelle loro sedi incontri con autori e attività di disegno e scrittura. Il centro storico ospita infine una serie di eventi per ragazzi e adulti. Si organizzano cineforum, incontri e aperitivi in vetrina, dove autoproduzioni nazionali disegnano sulle vetrine dei locali che aderiscono all’iniziativa. I fumettisti fanno arte in uno spazio comune a stretto contatto col pubblico, il modo migliore per farsi conoscere e condividere un’esperienza».

«L’anno scorso il clou della parte mondana del festival è stato raggiunto col concerto disegnato di Baronciani e Colapesce» aggiunge Giovanni. «Quest’anno per allargare il ventaglio dell’offerta, abbiamo inserito tanti spettacoli in collaborazione con Libera, come quelli dei burattini e i recital. Un’ulteriore consuetudine di Cesena Comics and Stories è il drink & draw, un momento dove gli autori disegnano per il pubblico all’interno di un locale: un modo perfetto di avvicinare il pubblico agli autori e fare cultura per e con la gente».

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