All’essenza del nerd: il gioco di ruolo, cos’è e come funziona


Sicuramente ne avete sentito parlare almeno una volta. Magari siete giocatori assidui o master esperti. In ogni caso, questo articolo è scritto per voi: che volete scoprire cos’è il gioco di ruolo, come funziona e qual è la sua storia. Oppure che vi chiedete come sta cambiando il suo posto nel mondo al tempo del nerd power.

Gioco di ruolo: l’essenza del nerd

Partiamo da una considerazione: il nerd è la figura simbolo del cambiamento culturale che ci sta portando nell’epoca del brainy is the new sexy. Cosa c’entra il gioco di ruolo? Semplice: è l’unica attività che riassume compiutamente tutte le caratteristiche del vero nerd, che usa il cervello anche per divertirsi.

Un nerd si può definire a partire dalla passione per l’informatica, la scarsa propensione alla socialità e l’entusiasmo per i mondi fantastici. Ora, nell’epoca in cui la curiosità per il fantastico è ormai patrimonio comune, così come la tecnologia e l’informatica, di certo non si può considerare nerd un qualsiasi “smanettone” tecnico-informatico o appassionato di fumetti, videogiochi, letteratura e cinema fantastici.

Il gioco di ruolo, viceversa, nonostante una graduale diffusione rimane ancora un’attività di nicchia, vista in modo piuttosto sospetto dalle “persone normali”. Al tempo stesso, questa attività è naturalmente immersa nei mondi della fantasia e ha molto più a che fare di quanto si pensi con i numeri, perché basata su un complesso sistema di regole matematiche simili a quelle della computer science.

Gioco di ruolo: la storia

La storia del gioco di ruolo affonda le sue radici molto lontano nel tempo: il gdr trae infatti origine dai war games, le simulazioni di battaglia che tante volte i grandi condottieri del passato si vedono sperimentare nei film storici, magari con piccole riproduzioni di navi da guerra in una vasca d’acqua.

Dotati di un sistema di regole da H.G. Wells a inizio Novecento e commercializzati negli anni ’50, questi giochi di rievocazione storica furono ben presto sostituiti da simulazioni ambientante nel mondo della fantasia dopo il successo di J.R.R. Tolkien con Il Signore degli Anelli.

Il capostipite del genere è Dungeons & Dragons, creato a inizio anni ’70 da Gary Gygax e David Arneson, che all’ambientazione in stile tolkeniano ha aggiunto via via spunti provenienti dalle fonti più diverse, soprattutto mitologiche.

Arrivato quest’anno alla quinta edizione, nel corso del tempo D&D è stato affiancato da giochi più diversi di ambientazione fantasy, fantascientifica e horror (da Star Wars a Bram Stoker passando per H.P. Lovecraft).

Gioco di ruolo: come funziona

Maghi e draghi, ma anche alieni e vampiri, popolano mondi creati con sistemi di regole particolarmente dettagliati, in cui i giocatori recitano la parte attiva di un personaggio della storia.

Proprio questa caratteristica distingue il gioco di ruolo dai giochi da tavolo/di società, dove i giocatori danno vita a una partita limitata nel tempo e con obiettivi predefiniti da un sistema di regole semplici.

Nel gioco di ruolo, il sistema di regole – definito in uno o più manuali – è solo il terreno che serve a dare vita non a singole partite, bensì a vere e proprie campagne (che possono durare mesi o anni) articolate in sessioni e governate da un master, che guida tutti gli altri giocatori nella creazione di una storia in cui ciascuno dei personaggi recita un ruolo in buona parte autodeterminato.

Ai giocatori, infatti, non si richiede semplicemente di seguire le regole e lanciare dadi per effettuare determinate azioni in base ai valori riportati sulla sua scheda, bensì di interpretare un personaggio, di caratterizzarlo in ogni suo aspetto, di definire le sue scelte e il suo percorso di vita durante la campagna di gioco.

Gioco di ruolo: non solo divertimento

Proprio questa componente recitativa e d’immedesimazione, ha reso l’utilizzo dei giochi di ruolo utile e interessante in ambiti completamente diversi da quello ludico: lo dimostra l’uso sempre più frequente nei colloqui di lavoro (soprattutto da parte di grandi aziende), oppure con finalità educative, formative, piscologiche o psicoterapeutiche.

Certo, nei confronti del gioco di ruolo permangono anche paure ingiustificate, derivanti da una scarsa conoscenza dello strumento, dal sapore talmente paranoico e oscurantista da risultare divertenti, almeno per chi conosce veramente le dinamiche psicologiche, sociali e umane che regolano il gdr.

Giocare di ruolo, come scrivere, è creare una storia. E poi, come recitare, è calarsi in una parte: c’è chi preferisce ruoli sempre simili tra loro, chi si diverte a cambiare ogni volta, chi interpreta una versione migliorata di sé stesso in salsa fantasy e chi invece sperimenta abiti che non vestirebbe mai nella vita reale.

Un modo per conoscere sé stessi e gli altri da una prospettiva completamente diversa dal solito, divertendosi in compagnia e senza spegnere il cervello. Alle radici del principio brainy is the new sexy da una posizione di avanguardia: ecco perché, oggi, il gioco di ruolo è l’essenza del nerd.

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