Brainy is the new sexy


Copertina di Guzio dello speciale Brainy is the new sexy per i sei anni di Discorsivo

Copertina originale di Guzio

Quando ero bambina mio padre si inventava qualunque tipo di gioco per passare del tempo assieme. Per lui non era facile con due figlie femmine, perché ovviamente avevamo la casa piena di Barbie e di giocare con le Barbie non ne aveva affatto voglia. Perciò i nostri giochi erano più legati alle parole, ai calcoli, alla creatività.

Se come me siete cresciuti negli anni ‘90 ricorderete sicuramente la sveglia del Mulino Bianco. La usavamo come timer per giocare a “Nomi, cose, città”, che poi ho scoperto chiamarsi Saltinmente, ma continuo a chiamarlo “Nomi, cose, città” perché le cose che impari da bambino ti restano più impresse. Usavamo lo Scarabeo per scegliere la lettera da usare, oppure estraevamo dieci tasselli a caso e dovevamo comporre quante più parole possibili in un minuto.

Spesso giocavamo a Indovina chi, Cluedo o a Caccia al Ladro, che sembrava così tecnologico con il telecomando che riproduceva i rumori. A volte mi organizzava delle vere Cacce al tesoro e se risolvevo tutto mi comprava un gelato. Il gelato me lo comprava comunque, ma non aveva lo stesso gusto se non avevo vinto.

Erano giochi divertenti, che mi hanno aiutata non solo a passare i pomeriggi assieme, ma anche a sviluppare la fantasia, la logica, il problem solving, il pensiero laterale.

Semplici giochi che ci hanno insegnato che certo è divertente e importante curare il proprio aspetto ma è ancora più divertente e importante curare la propria mente. Perché una persona smart ha quel qualcosa in più. Riesce a trovare soluzioni quando gli altri stanno ancora vedendo il problema. Riesce a reinventarsi quando si trova in difficoltà. Riesce a cogliere quei dettagli che a molti sembrano nascosti mentre a lei/lui appaiono così cristallini e non sa spiegarsi perché gli altri non ci arrivino.

Questo però non sempre semplifica la vita, soprattutto quando si entra nell’adolescenza. Quante volte ci siamo quasi vergognati della nostra voglia di saperne di più o della facilità nello studio o nei ragionamenti e di essere chiamati, con scherno, “secchione” o “cocco del prof”? Quante volte siamo stati emarginati e chiamati “topo da biblioteca” se preferivamo leggere un libro invece di fare altro o nerd se avevamo passioni diverse da quelle degli altri?

Una persona mi ha detto che ha sempre voluto fare l’insegnante delle medie perché «È una delle età più difficili per loro e se tu li perdi ora, ci sono molte possibilità che abbandonino le loro potenzialità. Ma se riesci ad appassionarli, a trasmettere loro l’amore per la cultura, la passione per l’ingegno e la forza per diventare la versione migliore di loro stessi… vedrai che belle persone diventeranno. Non è semplice, ma la cultura è importante, e il mio compito è renderla sexy e attuale in modo da appassionare anche questi giovani e svogliati asinelli».

Ho pensato alle sue parole e iniziato a ragionare sul fatto che pagine come Apostrofare Catilina in senato…, Se i social media fossero sempre esistiti, Quark Tees, Chi ha paura del buio, The Awkward Yeti, Diritto e fiabe e molte altre abbiano così tanti fan. Ma ci sta, perché avvicinano la cultura ai giorni nostri e la rendono davvero sexy e comprensibile, riuscendo a essere divertenti e interessanti in maniera intelligente e mai scontata.

E va bene, la cultura è interessante. Ma sexy? Sul serio?

Eppure pensateci. Alberto Angela sex symbol. No, non stiamo dicendo che le belle menti sono sempre in bei corpi. Certo, ci sono studi che cercano dei collegamenti. Ma Alberto Angela sex symbol è l’emblema di una moda che vede, come caratteristica sexy in una persona, non più solo il fisico ma anche il suo cervello. E no, non stiamo parlando solo dei sapiosexual, anche se a pensarci bene va benissimo l’armadio per le scarpe di Carrie Bradshaw, ma se ci regalassero la biblioteca della Bella e la Bestia sicuramente avrebbero il nostro amore eterno. Perché noi sì, abbiamo visto Pretty Woman e Notting Hill, ma siamo anche cresciute con Bèlle e Hermione, perciò sappiamo che non c’è nulla di più sexy di un libro.  E poi Bèlle si è innamorata della Bestia e Hermione ha scelto Ron. Questo forse qualcosa ci dice sull’uomo perfetto.

Non stiamo parlando solo di attrazione fisica. Che sì, certo, c’entra moltissimo col cervello. È ormai assodato, ad esempio, che sia il cervello ad istruirci alla monogamia e non il cuore. Ma non è solo di questo che si tratta.

Parliamo di un fenomeno ancora più grande. Quanti personaggi ci sono che eccellono in un ambito ma che in realtà hanno rilevanti capacità anche in altri? La lista è infinita. Da Leo Ortolani laureato in Geologia a Mayim Bialik neuroscienziata tostissima. Da Albert Einstein che suonava il violino a Guglielmo Stendardo che ha dato l’esame di stato da avvocato mentre giocava nell’Atalanta. Se è vero che il cibo nutre la mente cosa mangiare per assomigliare un pochino a loro? 

Finalmente il nerd non è più isolato o paragonato a Saturno come disse il poeta Pessoa. Oggi cammina fiero per le strade con le sue citazioni letterarie, con i suoi cosplaying elaborati che finalmente suscitano più meraviglia che sarcarmo. Non ci stupisce, perciò, un ritorno (ma siamo sicuri che se ne fossero mai andati?) all’attrattiva dei giochi di ruolo. Basta andare al Lucca Comics & Games per notarlo.

E pensando a Lucca come non parlare dei fumetti. Sì certo, il fumetto è sempre stato di moda. Ma oggi sta davvero godendo di un periodo di splendore. E non solo i fumetti dei supereroi. E non solo i fumetti in generale. I fumettisti di oggi sono i primi ad essere sexy e rivoluzionari. Non solo per le tematiche, talvolta davvero impegnate, di cui parlano. Ma per quella grinta e quella capacità di trovare soluzioni alternative senza arrendersi mai. Ricordate cosa dicevo prima sulle persone smart? Loro si autoproducono, autofinanziano, disegnano nei ritagli di tempo dal lavoro che gli dà da mangiare. Senza. Arrendersi. Mai. Più straordinari di così!

Ma se è vero che i cinecomics hanno aiutato molto a rendere la cultura fumettistica qualcosa di pop e ampliando il target, anche lì il vero nerd si riconosce. Perché sì, va al cinema, ma vede oltre al film. Vede i supereroi e si domanda (quasi fosse uno dei ragazzi di MythBusters) «Ma quanto deve essere resistente la ragnatela dell’Uomo Ragno?». Perché anche i supereroi devono sottostare alle leggi della fisica. Oppure guarda un film e riesce a cogliere tutti gli easter eggs, quei piccoli e apparentemente insignificanti richiami tra film diversi appartenenti allo stesso universo, allo stesso multiverso oppure creati semplicemente per omaggiare qualcuno. Perché non serve manco dirlo. I più brainy e nerd spesso sono proprio i registi.

Perché Brainy is the new sexy?

Abbiamo scelto il titolo Brainy is the new sexy, che non a caso è la citazione di una serie tv su uno dei personaggi più interessanti e cervelloni che esistano, come tematica per il nostro speciale, perché siamo orgogliosi di vivere in un periodo storico in cui sta crescendo un movimento autentico, spontaneo e naturale, che vuole rilanciare la cultura come caratteristica interessante e sexy. Che anche se purtroppo continuano (in numero preoccupante) a uscire articoli di cronaca che trattano di violenze domestiche e di donne oggetto, sa che deve lottare per permettere a ogni bambina (e a ogni bambino) di poter pensare con la sua testa. Che è consapevole che trasportare la cultura in ogni ambito vuol dire anche insegnare a uomini e donne il rispetto per se stessi e per gli altri, il valore delle cose, della storia, del futuro. E facendo questo, magari, potremo sperare che quando verranno chiamati a votare per qualunque ragione possano fare scelte intelligenti. Magari anche sbagliare, perché nessuno è perfetto, ma sbagliare perché si è ragionato in modo errato non perché non si è ragionato affatto.

Abbiamo scelto Brainy is the new Sexy perché anche se la cultura sembra essere una nuova moda, ma in realtà è sempre stata sexy, basta scavare un po’ a fondo e si troveranno moltissimi esempi di persone brainy e sexy nella storia del mondo.

Abbiamo scelto Brainy is the new Sexy, per festeggiare i sei anni di Discorsivo, perché come mi ha detto una volta la nostra autrice Erika Biggio: «E poi ci siamo noi, agguerrita redazione, che nel nostro piccolo, rubando spazio e tempo agli affetti più cari, cerchiamo di trasmettere tutto quello che c’è da dire nel mondo, da chi si occupa di frivolezze a chi tratta argomenti difficili e contemporanei, fino a quelli che fanno di tutto e ci tengono in riga. Siamo noi i più sexy».

Buon anniversario, Discorsivo.

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