Il legno in architettura: nuova scoperta o ritorno al passato?


Come normalmente succede col passare dei secoli, l’uomo si evolve, e con lui tutte le forme d’arte che crea. L’architettura è parte costante di questa evoluzione.

La società contemporanea è in continua crescita e le sue esigenze cambiano con una rapidità impressionante.

È facile notare questo rapido passaggio confrontando le architetture di almeno una trentina di anni fa con quelle attuali. Per tutto il periodo del dopoguerra, la casa era un bene essenziale, e già essere all’interno di quattro mura e un tetto dava alle persone un certo benessere. Oggi questo non basta: il mutamento dei mezzi utilizzati per lavorare e muoversi, la necessità di ambienti sempre più piccoli e meno costosi da mantenere portano a stravolgere le vecchie abitudini.

Le case dei nostri nonni erano larghe, spaziose, attente a garantire una buona gestione del focolare domestico. Nel periodo storico attuale le persone passano sempre meno tempo tra le mura domestiche e la cultura del cibo sta pian piano cambiando radicalmente. Si esce più spesso a cena, e quando si prepara qualcosa in casa si cerca di farlo nel minor tempo possibile.

Il rapido mutamento della nostra società ha condizionato anche la stessa struttura portante degli edifici.

Quando ancora la rivoluzione industriale non era in atto, le principali città europee erano costruite per la maggior parte di edifici in legno: tetti, finestre e addirittura tutta la struttura portante poteva essere composta da questo materiale naturale (causa sicuramente di svariati incendi distruttori). Le case in pietra erano solo per le persone più ricche che potevano permettersi la posa e il costo di questo materiale.

Con l’arrivo della rivoluzione industriale e la scoperta di nuovi materiali, come cemento armato e ferro strutturale, il legno – materiale altamente infiammabile – perse il suo primato e venne rimpiazzato. Ma come già detto l’evoluzione dell’uomo è tanto veloce quanto imprevedibile.

L’architettura del presente ci sta sempre di più confermando un forte ritorno del legno nelle strutture degli edifici. Un rientro lento e ponderato, che parte dall’inserimento nelle case di infissi naturali lignei ad alte prestazioni tecnologiche, per passare alle coperture (tutti i nuovi palazzetti dello sport hanno un tetto in legno). Questa fase si conclude con il legno usato anche nella struttura muraria verticale. Fanno eccezione solo le comunità del nord Europa, dove il legno da sempre è il materiale più usato.

La rincorsa alla casa in legno ora si sta facendo sempre più frequente, e sicuramente ben motivata. Il legno ha una facile reperibilità, una sostanziale leggerezza, un’elevata resistenza meccanica, senza contare duttilità e flessibilità al momento della lavorazione. In più, costruendo una casa in legno, si entra nel mondo della prefabbricazione, già cara al ferro e al cemento: il materiale arriva già bello pronto e da montare in cantiere, con un’elevata diminuzione della possibilità di errore dato che i pezzi sono prodotti dalle macchine.

Il legno che viene impiegato oggi non è neanche lontanamente da paragonarsi a quello dei secoli scorsi. Naturalmente la materia prima rimane uguale, ma le grandi scoperte in campo tecnologico hanno permesso di trattare il legno in modo che possa soddisfare sempre più le esigenze della società contemporanea. Con il legno lamellare, per esempio, si riescono a superare notevoli lunghezze, mentre costruzioni in legno massiccio (fatto di ricomposti sempre più performanti e resine) permettono di avere elevate prestazioni energetiche.

L’applicazione del legno è sempre più frequente nelle zone ad alto pericolo sismico, più che attuale in questi ultimi anni. Il legno ha infatti un’elevata resistenza meccanica ed è altamente elastico, motivi per cui reagisce bene alle scosse sismiche proteggendo chi si trova all’interno dell’edificio.

Sfatato anche il mito della facile infiammabilità: è vero, il legno brucia per natura, ma i nuovi trattamenti ad esso applicati e il fatto di essere sempre più massiccio rende più lento il processo di combustione e permette la fuga durante l’incendio.

Un aspetto da non sottovalutare è la provenienza del legno. Un materiale che giunge dalla natura riesce facilmente a ricongiungersi con questa senza creare elevati danni di inquinamento. Una casa in legno, essendo pre-fabbricata e quindi composta a pezzi, ha una più veloce fase di demolizione e smaltimento delle macerie, rendendo così più dinamico il processo edile e di conseguenza la società che lo utilizza.

Si potrebbe quindi spezzare una lancia a favore di questo materiale ritornato di gran moda nella società. Un materiale vecchio ma vestito di nuovo che può dare alle nostre città il suo buon contributo, modesto ma anche esteticamente prezioso. L’importante, in tutta questa euforia della novità, è non perdere d’occhio il vero carattere dei nostri centri. L’abuso di qualcosa, in tutte le sue forme, risulterà sempre un male per tutti.

3 Commenti

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  1. mara sarti

    sempre incisivo, puntuale e preciso, gli articoli di Lorenzo sono gradevolmente attesi come una puntata di Daverio per una persona amante dell’arte.
    molto bene.

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