L’altra faccia del calcio. Quella sporca


IO amo il calcio.

Un pallone, quattro pali e la voglia di fare gol. Buenos Aires è come Milano, Mosca come Rio, Londra come Monaco. Amo il calcio perché è meritocratico sul campo: o giochi o non giochi, o sei bravo o sei mediocre. Amo il calcio perché bianchi e neri vestono gli stessi colori e insieme esultano sotto la stessa curva. Ed è così che questo sport dimostra più dignità di tutta la società. Amo il calcio perché c’è chi attacca, chi difende, chi costruisce e chi distrugge… come nella vita.

LA VIOLENZA non ama il calcio.

9 marzo 1946

«The Burnden Park Disaster: Remembering the 33». 44 morti e 500 feriti in una ressa al Burden Park di Bolton dopo una gara di Coppa tra Bolton Wanderers e Stoke City.

23 giugno 1968

«Durante l’incontro col River Plate, alcuni tifosi del Boca Juniors lanciano giornali incendiati sugli spettatori sottostanti», Dove sono gli ultrà. 74 morti, in maggioranza soffocati, e 150 feriti a Buenos Aires.

2 gennaio 1971

«Sixty-six die in Scottish football disaster». Numerose persone rimangono schiacciate dalla calca impressionante: 66 morti e 150 feriti nello stadio dei Glasgow Rangers in una gara con il Celtic.

20 ottobre 1982

«Al Lenin Stadium per i sedicesimi di finale di Coppa Uefa tra l’Hfc Haarlem e lo Spartak Mosca, si scatenò l’inferno: 360 morti».  Il secondo gol russo, firmato da Sergei Shvetsov scatena l’inferno.

11 maggio 1985

«Almeno settanta le vittime dell’incendio nello stadio» (La Repubblica 14 maggio 1985). La bomba incendiaria, costruita con lattine di birra riempite di benzina, viene lanciata da un gruppo di giovani sulla tribuna centrale a Bradford City durante un match di terza divisione. Il bilancio è di 53 morti e 200 feriti.

29 maggio 1985

«Lo stadio di Bruxelles si è trasformato in un cimitero. Terrificante! I selvaggi teppisti del Liverpool aggrediscono i tifosi della Juve. Immane il bilancio della tragedia» (Corriere dello Sport, 30 maggio 1985). Stadio Heysel di Bruxelles, 39 morti e 117 feriti prima della finale di Coppa dei campioni tra Juventus e Liverpool.

15 aprile 1989

«Inferno allo stadio, 93 morti. In Inghilterra un’altra tragedia sui campi di calcio: le vittime schiacciate da migliaia di tifosi entrati senza biglietto» (La Stampa, 16 aprile 1989). 95 morti e 175 feriti durante Liverpool-Nottingham Forest allo stadio Hillsborough di Sheffield.

15 febbraio 1995

«A Dublino riesplode la piaga del tifo britannico: una sfida amichevole degenera in una notte di guerriglia. Allarme: sono tornati gli hooligans» (Corriere della Sera, 16 febbraio 1995). Un gol dell’Irlanda scatena duemila teppisti inglesi: partita interrotta, tribune devastate.

22 giugno 1998

«Disordini e violenze in tutto il mondo» (La Repubblica, 24 giugno 1998). Guerriglia urbana, un morto in Cile, spari per strada in Argentina, tumulti razziali in Camerun, un altro ragazzo morto in Romania. Non sono solo gli hooligans a gettare un’ombra di sangue sui mondiali.

6 maggio 2001

«L’ultima follia. Uno scooter lanciato giù dalla curva» (Corriere della Sera, 7 maggio 2001). Un motorino nel secondo anello di San Siro. Intorno applausi e fuochi d’ artificio: gli ultrà festeggiano come se avessero strappato al “nemico” un trofeo di guerra.

10 maggio 2001

«In Ghana è lutto nazionale, i morti sono 123» (La Gazzetta dello Sport, 11 maggio 2001). A cinque minuti dalla fine della partita fra l’Accra Heart e l’Assante Kotoko, i tifosi della squadra ospite cominciano a lanciare bottiglie e sedili sul terreno di gioco. La polizia risponde con i gas lacrimogeni, creando il panico fra gli spettatori.

7 febbraio 2010

«Molotov, minacce, rivolte: 4 arresti. Le mani del tifo violento sul Napoli» (La Repubblica, 9 febbraio 2010). Sette persone – di cui tre agenti delle forze dell’Ordine – rimangono ferite negli scontri avvenuti fuori dallo stadio Friuli prima di Udinese-Napoli.

12 ottobre 2010

«Italia-Serbia annullata per guerriglia» (Il Secolo XIX, 12 ottobre 2010). Caos poco prima dell’inizio del match di qualificazione agli europei. Lancio di petardi e fumogeni, polizia in campo in tenuta antisommossa.

18 gennaio 2012

«Guerra tra ultrà in Argentina: un morto e un ferito grave». Un tifoso di 25 anni morto, il suo presunto omicida gravemente ferito e il pronto soccorso dell’ospedale Santojanni distrutto dalla furia degli ultrà: è il bilancio di uno scontro tra due fazioni di barrabravas della squadra della Nueva Chicago, i Perales e Antenas, nel quartiere Mataderos di Buenos Aires.

21 aprile 2012

«I tifosi sequestrano il Genoa» (La Repubblica, 22 aprile 2012). Siena in vantaggio 4-0 e i tifosi rossoblù fermano il gioco lanciando fumogeni in campo e bloccando l’accesso al tunnel per il rientro negli spogliatoi. Il capitano Marco Rossi aderisce alla loro richiesta, riconsegnando la maglia. Il presidente Enrico Preziosi: «In ostaggio di un centinaio di persone».

12 giugno 2012

«Euro 2012, scontri prima della partita: polacchi contro russi, oltre 130 arresti» (Il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2012). Almeno 10 feriti: gli hooligans della Polonia attaccano i sostenitori della Russia con petardi, fumogeni e pietre.

1 comment

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  1. Arianna

    Bellissima l’intro. Agghiacciante la carrellata di titoli di giornali che segue. è pura follia umana trasformare lo sport in pretesto per scatenare una violenza tanto barbara quanto ingiustificata.

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