Abbigliamento e personalità, a colloquio con Carla Gozzi


Quello tra abbigliamento, personalità e comunicazione è un rapporto senza dubbio molto stretto, fondato il più delle volte su un condizionamento reciproco. Non è raro, di fatto, trovarsi a giudicare qualcuno (o a farsi giudicare da qualcuno) in relazione agli abiti che si hanno indosso. E del resto, il modo stesso in cui ci si veste è spesso dettato, oltre che dall’ambiente in cui si opera, anche dallo specifico messaggio che si intende veicolare.

Ci si veste talvolta in base all’umore: colori sgargianti se si è euforici, grigi e cupi se si è tristi. Ma si sceglie il vestiario anche per rivelare determinati aspetti del proprio carattere: per dichiarare un qualche attaccamento ad un periodo storico; a un luogo; a un genere musicale; a un’ideologia politica. Perfino nei casi in cui ci si veste secondo la tendenza del momento, per certi versi, si sta comunicando un preciso messaggio, e cioè l’attenzione mostrata verso la moda e le sue regole.

Può capitare, poi, che l’abbigliamento diventi uno strumento per mascherare, deformare o conformare il proprio modo di essere; per adeguarlo ad un idealtipo predeterminato e riuscire a trasmettere un’immagine che talora non ci appartiene. Non sono pochi, a questo proposito, coloro i quali subordinano la scelta dell’abbigliamento a un bisogno, più o meno pressante, di apparire chi in realtà non sono. Una precisa scelta che può essere spiegata, oltre che dall’eccentricità o dal bisogno di creare nuovi micromondi, con un’insuperabile insicurezza di fondo.

La valenza della comunicazione nella scelta dell’abbigliamento è un argomento serio, che chi lavora nel mondo della moda ha ormai imparato a non sottovalutare. Lo sa bene, ad esempio, la modenese Carla Gozzi: docente, fashion blogger e conduttrice televisiva. Fattasi conoscere al grande pubblico con il programma Ma come ti vesti?, in onda ogni pomeriggio su Realtime, Carla è una tra le style coach più richieste d’Italia. Ed è proprio da questa sua attività che, quando le chiediamo un parere sul rapporto abbigliamento/personalità, inizia a rispondere alle nostre domande.

«Carla, quanto è stretto secondo te il rapporto tra abbigliamento e personalità?»
«Il rapporto tra attitudine, inclinazione e personalità è strettissimo. Durante il il mio lavoro di style coach una delle prime verifiche che compio è comprendere lo stile di vita, la postura, il portamento delle mie clienti. Solo attraverso queste indicazioni riesco a realizzare una proposta di re-styling. Altrimenti è impossibile».

«È giusto trasporre le proprie preferenze (musicali, politiche, culturali) nei capi d’abbigliamento che indossiamo?»
«L’abbigliamento è comunicazione. Raccontiamo ciò che siamo, il nostro mondo, le nostre passioni, la nostra posizione sociale e i nostri interessi. Quindi è naturale che ci sia un’osmosi tra personalità, stile e interessi».

«Quanto conta, nella scelta degli abiti da indossare, il messaggio che si vuole veicolare?»
«È difficilissimo centrare il messaggio del sé. Il mio lavoro di style coach non trova tregua. Le mie consulenze si articolano tra persone semplici, imprenditori, impiegati, professionisti, tutti con enormi difficoltà a trasferire la propria personalità attraverso il look. Quindi non lo penso solo io, ma anche moltissimi dei miei clienti. Lo stile nel look conta moltissimo».

«In che percentuale l’abbigliamento può influenzare il modo in cui giudichiamo qualcuno?»
«L’abbigliamento conta per il 70%».

«La scelta di un particolare abbigliamento può farci sentire migliori, o comunque diversi da quelli che siamo realmente?»
«Normalmente l’abbigliamento ci fa sentire bene se ci corrisponde. Altrimenti produce effetti contrari di costrizione e nervosismo».

«Infine, qual è il consiglio per chi, con un particolare modo di vestire, cerca di nascondere delle insicurezze?»
«Le insicurezze sono spesso legate ad una scarsa autostima. La scelta corretta dell’abbigliamento è una soluzione semplice che conferisce molta certezza in se stessi».

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[C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero (Cit.)]

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