Vampire’s breakfast: il drink ispirato al conte Dracula


Il 26 maggio è il #DraculaDay, il giorno dedicato al conte Dracula. Proprio il 26 maggio 1897, infatti, usciva a Londra il romanzo di Bram Stoker – in Italia sarebbe arrivato invece nel 1922.

E visto che la sete guida il vampiro più famoso di tutti i tempi… quale modo migliore di onorarlo se non con un bel drink?

Vampire’s breakfast, il drink di Sabina Yausheva dedicato al Dracula di Bram Stoker

Vampire’s breakfast, il drink di Sabina Yausheva

Rum, latte di mandorla, cannella, amarene, vaniglia…ecco servito un Vampire’s breakfast, il drink dedicato al conte Dracula da Sabina Yausheva, barlady del Bar Julep dell’Hotel de la Ville di Roma.

Un po’ di atmosfera, degna del conte Dracula…

Immaginate di trovarvi alle prime luci dell’alba, mentre la nebbia che inghiottiva le mura piano piano si dirada. Si sentono alcuni rumori provenienti da un elegante salone dai divani rossi…

Affacciatevi, un po’ intimoriti, e osservate dietro il bancone un uomo dai canini sporgenti e con un lungo mantello che sta preparando una qualche sorta di pozione con vistose bottiglie.

Osservatelo agitare vigorosamente un liquido color avorio, per poi versarlo in una coppa finemente decorata.

Ingredienti:

4,5 cl di latte di mandorla
3,5 cl di rum Don Papa
1,5 cl di Rosolio di cannella Pallini
1 cl di Sciroppo alla vaniglia Pallini
2/3 gocce di Sciroppo all’amarena Pallini

Bicchiere: coppa
Garnish: una mora e una fettina di arancia disidratata

 

Come si prepara Vampire’s breakfast, il drink ispirato al conte Dracula

Sabina Yausheva, bartender del Bar Julep dell'Hotel de la Ville di Roma

Sabina Yausheva
(Credits: Alberto Blasetti e Andrea Di Lorenzo)

Mettere una coppa in frigo per raffreddarla, durante il tempo di preparazione del drink.

Quindi, versare all’interno di uno shaker tutti gli ingredienti escluse le gocce di sciroppo di amarena – che serviranno in un secondo momento, per decorare il bicchiere.

Riempire di ghiaccio e agitare energicamente per 8/10 secondi.

Con un passino e uno strainer, filtrare il contenuto nella coppa freddata precedentemente.

Sui bordi del bicchiere versare qualche goccia di sciroppo di amarena per dare un “effetto sangue” e posizionare sopra, con l’aiuto di uno stecchino, una mora con una fettina di arancia essiccata.

Dracula di Bram Stoker: lo sapevate che…?

Sapevate che la versione islandese del Dracula di Bram Stoker non è una traduzione, ma una storia differente?

Una decina di anni fa, infatti, Hans Corneel de Roos – ricercatore premiato dalla Transylvanian Society of Dracula – mentre stava revisionando il suo saggio Dracula, tra realtà e finzione fece una scoperta sensazionale: l’edizione islandese del romanzo, intitolata Makt Myrkranna e pubblicata tre anni dopo il Dracula di Bram Stoker da Valdimar Ásmundsson – con una prefazione dello stesso Stoker –  differiva dall’originale in moltissimi punti.

La versione islandese – che in Italia è stata pubblicata a maggio 2019 da Carboni Editori con il nome I poteri delle tenebre – Dracula, il manoscritto ritrovatonon solo era una versione più cruda e sensuale dell’originale: inseriva anche personaggi non presenti nella storia del conte Dracula, oltre a richiami sottintesi a figure iconiche della cultura gotico-vittoriana come Jack lo Squartatore.

Cose da fare per rendere omaggio al conte Dracula nel #DraculaDay:

  • Fatevi sedurre dalla nuova serie tv di Moffat e Gatiss – possibilmente dimenticandovi che esiste anche la terza puntata.
  • Imbattetevi nell’orrore vero – quello che non vi farà dormire la notte – riscoprendo il Dracula 3D di Dario Argento con la consapevolezza che qualcuno è stato pagato per creare gli effetti speciali del film. O il film in generale.
  • Riscoprite Dracula Untold, grati del fatto che il Dark Universe della Universal sia morto e sepolto. E a differenza del vostro beniamino, non dovrebbe più rialzarsi. Si spera.
  • Festeggiate l’uscita del nuovo libro di Twilight che rilancia la figura del vampiro. No, vabbè. Ok che si parla di un horror, e quindi terrorizzarvi va bene, ma a tutto c’è un limite. Non per Stephenie Meyer evidentemente.

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