Una notte tra i geni – Pint of Science


Pint of Science

 (Credits: Foto di Pint of Science)

Nell’immaginario comune la professoressa di matematica è una vecchia arpia che si diverte a torturare i suoi studenti, mentre il professore di scienze è quello un po’ fuori di testa. Da chi non l’ha studiata (o amata a scuola), la scienza viene solitamente vista come un qualcosa di ostico e distante dalla realtà. Come ben sappiamo, però tutto ciò che ci circonda è fatto di molecole e atomi, noi stessi siamo fatti di cellule, il PC che mi permette di scrivere questo articolo funziona grazie all’energia elettrica. È da questo che nasce l’idea di Pint of Science, un evento mondiale che ogni anno dal 2013 cerca di avvicinare il grande pubblico al mondo scientifico. La scorsa settimana dal 20 al 22 maggio, si sono tenute molte conferenze in diverse città italiane e nel mondo sui temi dell’astronomia, le neuroscienze, la biologia, l’evoluzione, la tecnologia e le scienze sociali.

Noi di Discorsivo siamo riusciti a seguire una di queste conferenze, in particolare quella dedicata alla biologia e neuroscienze con la Dottoressa Annalisa Buffo, ricercatrice e vicedirettore del NICO (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) di Torino.

Davanti ad un boccale di birra e delle deliziose patatine, ci siamo avventurati alla scoperta del ruolo che i geni possono giocare sul nostro cervello, da cui derivano personalità, comportamento e talvolta patologie. L’influenza dell’espressione genica su tutte le cellule, comprese quelle cerebrali, è però data anche dall’esperienza che è ormai un punto di studio importante anche nelle neuroscienze. A giudicare dall’affluenza in birreria e dall’entusiastico applauso alla conclusione della conferenza, anche quest’anno Pint of Science ha raggiungo il suo obiettivo: parlare di epigenetica in un ambiente non accademico, cercando di avvicinare le persone alla scoperta del mondo che le circonda!

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