LeBron James vs Golden State, è la somma che fa il totale. I vincitori della NBA


Scrivere un pezzo sulle finali NBA di quest’anno non è cosa semplice. Ci sarebbero troppe cose da dire e non è mia abitudine fare confronti tra squadre, giocatori, staff e dirigenze.
Quindi in questo pezzo, anziché celebrare la pur meritata vittoria di Golden State, vorrei concentrarmi sul perché i Cavs hanno perso.

 

La NBA di Lebron James

E’ ormai un dato di fatto che LBJ23 può portare in finale NBA anche i quattro amici al bar cantati da Gino Paoli. Nel 2007, al suo primo anno nel basket di giugno, in quintetto con lui partivano Larry Hughes e Drew Gooden per dire. Se non li conoscete tranquilli, non vi siete persi niente.
Il problema per LBJ23 è che arrivati alle finali (quest’anno per lui è il settimo anno consecutivo, l’ottava finale NBA con quella sopra citata) bisognerebbe anche vincerle. Invece con 8 finali “The Chosen One” è riuscito a mettere al dito solo 3 anelli. E se sono indiscutibili, o quasi, gli anelli vinti a Miami… resta un ombra sul titolo dello scorso anno in cui torna di moda, dopo queste finali, la domanda che tutti ci siamo fatti lo scorso anno: “Han vinto i Cavs o l’hanno persa i Warrios?” Personalmente propendo per la seconda ipotesi, ma come dice l’incipit del nostro sito… potete non essere d’accordo.

 

La NBA dei Golden State

E’ un dato di fatto che l’anno scorso Golden State abbia vinto 73 gare in regular season (record ogni epoca) ed abbia perso la finale perché probabilmente stanca e davvero sotto pressione. Scottie Pippen, dopo il record precedente dei Bulls 72-10, si allenava con una maglietta con scritto “72-10 doesn’t mean a thing without the ring”, non conta nulla se non vinci l’argenteria che conta.
Sul mercato dei free agent, ad una squadra praticamente perfetta, è stato aggiunto un giocatore del calibro di KD, MVP della Lega 2013/14, miglior realizzatore della lega per 4 anni, 8 All Star Game (MVP nel 2012)… che ha rinunciato a qualche pallone, e di conseguenza qualche statistica, per arrivare all’unica cosa che conta. L’anello.

Una squadra che vince 73 gare, arriva ad un passo dal secondo titolo di fila ed aggiunge un giocatore del calibro di KD lo fa con uno scopo solo. Vincere. Missione compiuta KD, anello e MVP delle Finali NBA!

Ed il discorso di LeBron dunque? Non c’è molto da dire se non che il ragazzo di Akron è probabilmente il più grande cestista di sempre per fisico e tecnica. Ma quando devi vincere le finali NBA conta la squadra più di tutto. Come diceva Totò “è la somma che fa il totale” e Golden State era la squadra migliore, a prescindere dal fatto che di LeBron ne esiste uno solo, per 30 franchigie NBA.
E’ questo risponde alla domanda posta all’inizio di questo pezzo “Perché i Cavs hanno perso?”… alle volte la risposta è la più banale e scontata di tutte… erano la squadra peggiore tra le due in campo.

2 Comments

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  1. Condor

    a) Il dato di fatto è che i Warriors hanno vinto 73 gare, che LeBron possa portare in finale anche quattro amici è un’opinione.
    Prova ne sia che la finale del 2007 la giocò pur avendo in squadra gente che sapeva far la differenza come Ilgauskas, Varejao, Snow e Hughes che è stato dipinto come un Signor Nessuno ma che la sua carriera se l’è fatta.
    A questo va poi aggiunto che nei due anni successivi fece male contro Pistons e Magic, e che la corazzata Cavs del 2010 fu affondata dallo stesso LBJ con sanguinose palle perse.
    Da allora, LBJ è sempre arrivato in finale, facendo bene attenzione a circondarsi sempre di almeno un paio di All-Star (e anche questo è un fatto).
    Altro che i quattro amici al bar…

    2) LeBron è efficace, extra-mobile per uno che ha quel fisico lì, ma stilisticamente da vedere è poco fluido, e ancora ha un tiro dalla media-distanza che a volte va, a volte viene.

    Così, per dire.

    • Francesco Lupotti

      Come dice il nostro incipit… potete non essere d’accordo! Comunque il tiro di Lebron non sarà certo mai quello di Ray Allen, per citarne uno, ma nelle ultime 6 stagioni ha sempre tirato con oltre il 35% da 3 punti. Direi che sono di più le “volte che viene” rispetto alle “volte che va”. Per quanto riguarda Larry Hughes… non era Scottie Pippen diciamo così… infine, per quanto riguarda il circondarsi di un paio di All Star… sono d’accordo con te! Ma trovami una squadra vincente che non abbia in squadra un paio di All Star…

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