I nuovi proprietari nel calcio, dai cinesi agli arabi


Il nuovo che avanza o il vecchio che retrocede? Dagli sceicchi ai cinesi, passando per le mogli di ex calciatori, questi sono i nuovi proprietari delle squadre di calcio.

Propietari arabi, ma i successi arrivano lo stesso?

In Italia, purtroppo o per fortuna non sono ancora arrivati i famosissimi sceicchi in grado di fare acquisti di altissimo livello grazie alla loro immensa disponibilità di denaro. Se non sono presenti in Italia, sono molto presenti in altri campionati europei. Gli sceicchi, più famosi, proprietari di club sono Mansur bin Zayd Al Nahyan e Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, rispettivamente presidenti del Manchester City e Paris Saint German. Entrambi hanno regalato ai tifosi acquisti di elevato spessore grazie ai loro soldi, nomi del calibro di Cavani, Aguero, Ibrahimovic e Thiago Silva. Viene facile pensare che grazie a questi campioni il successo è assicurato, eppure il palmares di queste due società non si è arricchito rispetto alle aspettative iniziali. Fortunatamente, non sono sempre i soldi a far vincere i trofei, il Leicester di Claudio Ranieri insegna.

Proprietari o investitori, gli asiatici

Nella nostra Serie A da qualche anno c’è stato l’avvento degli asiatici. La prima squadra ad essere acquisita fu il Pavia, ma l’avventura asiatica non è stata un successo. Infatti, il primo club calcistico italiano acquistato da imprenditori cinesi è finito a gambe all’aria dopo due anni. Invane le promesse, gli investimenti sprecati, le spese pazze, figuracce e debiti che nessuno ha pagato.

Il club più noto finito in mano a proprietari asiatici è l’Inter che ha vissuto una vicenda diversa dalla squadra pavese. La società milanese nel 2013 passa dalle mani dello storico Presidente Massimo Moratti all’indonesiano Thohir per una cifra che si aggira sui 250 milioni di euro. Succesivamente, dopo solo tre anni, il tutto passa nelle mani di Zhang Jindong proprietario del colosso dell’elettronica Suning Holdings Group, con 17 miliardi di dollari di fatturato annuo. Il vuovo presidente mette sul piatto 400 milioni di euro per il 70% del club: acquisendo interamente le quote di Moratti (il 29,5%), più una fetta consistente, forse la metà, di quelle del vecchio socio, che dopo tre anni è pronto a rivendere con una plusvalenza importante, senza rimetterci un euro e mantenendo anche una quota azionaria di rilievo.

Sembrerebbe positivo l’arrivo di azionisti asiatici in grado di portare nuova liquidità nelle casse delle società italiane però i problemi ci sono lo stesso. Infatti, con il loro arrivo, il calcio italiano si sta vendendo sempre di più al mercato cinese. L’emblema di questo cambiamento è il derby di Milano, Inter-Milan che si giocherà il 15 aprile alle ore 12:30. Un’orario insolito per una stracittadina ma indispensabile per garantire copertura televisiva nel continente asiatico. La domanda sorge spontanea, meglio il calcio italiano tradizionale ma povero o quello innovativo ma ricco?

I nuovi proprietari, le mogli di ex calciatori

Questa è la strana storia del Como Calcio e di Akosua Puni, moglie di Michael Essien, ex calciatore di Chelsea, Real e Milan. Dopo essere fallito ed essere finito all’asta, il Como viene acquistato  proprio dalla compagna del giocatore ghanese che mette sul piatto 237mila euro. “Creeremo le condizioni per portare l’Fc Como in serie B al più presto”, ha spiegato la nuova proprietà. Il nome della signora Essien, che su Twitter si definisce “donna d’affari, consulente, filantropo e mamma di tre bei bambini”, era emerso anche perché nei giorni scorsi aveva visitato lo stadio Sinigaglia e il centro sportivo di Orsenigo. Le donne nel calcio ci sono sempre state ma vedere le mogli di ex calciatori in veste di Presidenti, fa sperare che aumentino le quote rose in un mondo prettamente maschile.

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