Il ritorno di Zemanlandia, gol e spettacolo assicurati


Zdeněk Zeman è tornato, se ne sono accorti il Pescara, il Genoa e tutta la nostra Serie A. Lo spettacolo di Zemanlandia non si è fatto attendere e alla sua prima partita sulla panchina del Pescara ha rifilato ben 5 gol al Genoa di Juric.

Zeman, il più grande fautore del 4-3-3 ultra offensivo, ha sempre regalato al mondo del calcio tanti gol sia fatti che subiti. Il mondo conosce “Zemanlandia” nel 1989, il boemo sulla panchina del Foggia dei miracoli, con il suo caratteristico 4-3-3 spiccatamente offensivo e da un gioco spumeggiante, vince il campionato di Serie B nel ’90/’91 con il miglior attacco del campionato, grazie al contributo determinante del trio delle meraviglie composto da Ciccio Baiano, Beppe Signori e Roberto Rambaudi (i primi due riusciranno anche a giocare qualche partita in nazionale nel periodo a Foggia). Si salverà per tre stagioni nella massima serie, ottenendo anche un nono posto (con il secondo migliore attacco del campionato, dietro al Milan campione d’Italia) e, nonostante la cessione del trio delle meraviglie, un undicesimo e un nono posto sfiorando l’ingresso nell’allora Coppa Uefa.

Dopo l’esperienza pugliese, arriva quella romana. Prima la panchina della Lazio per tre stagioni contornati da un secondo posto e da due terzi posti, lanciando tra i professionisti giocatori come Alessandro Nesta, Marco Di Vaio e Pavel Nedved. Successivamente passa alla corte dei Sensi, sull’altra sponda di Roma. Nei due anni giallorossi non è stato tutto rose e fiori e il Boemo regala un quarto ed un quinto posto. Da qui inizia il girovagare di Zeman, prima la Turchia con il Fenerbache poi la Campania con Salernitana, Avellino e Napoli, e poi Lecce, Brescia e Stella Rossa.

Nel 2010 Zemanlandia ritorna a Foggia ma dopo aver concluso la stagione al sesto posto con il miglior attacco e la difesa più battuta, sfiorando i play-off, il 23 maggio 2011 dichiara in conferenza stampa che la sua avventura in rossonero è terminata, poiché deluso dai risultati conseguiti. In questa seconda parentesi foggiana, il Boemo conosce e s’innamora di Lorenzo Insigne, il quale l’anno successivo seguirà l’allenatore al Pescara. Il 21 giugno 2011 diventa l’allenatore del Pescara in Serie B ma gli basta una stagione per vincere il campionato e riportare la squadra abruzzese in Serie A dopo diciannove anni. La squadra adriatica totalizza 83 punti in 42 partite, realizza 90 gol (miglior attacco del campionato) e ne subisce 55. In questa stagione ha lanciato Ciro Immobile, il già citato Insigne e Marco Verratti. Dopo l’avventura pescarese, il boemo torna sulla panchina della Roma e successivamente si accasa in Sardegna con il Cagliari ma in entrambe le situazioni viene esonerato per i pochi risultati ottenuti. Zeman lascia l’Italia e va in Svizzera al Lugano, in terra elvetica l’allenatore di Praga ci resta per una sola stagione senza lasciare ottimi ricordi.

Zeman non è solo Zemanlandia con gol e spettacolo, ma anche doping e accuse al grande calcio. La questione doping e le accuse dell’allenatore sono rivolte all’intero mondo del calcio. Le polemiche si estesero all’intero campionato italiano coinvolgendo lo stesso Zeman, al quale si imputò d’aver fatto assumere, per alcuni giorni, la creatina ai giocatori della Lazio mentre era tecnico del club. Da tali dichiarazioni di Zeman nacque una indagine che coinvolse diverse squadre, tra cui, la Juventus, il Torino, la Roma e il Parma. Negli anni vennero ascoltati, come persone a conoscenza dei fatti, tanti giocatori e dirigenti della Juventus ma il verdetto finale fu diverso rispetto alle accuse del boemo. Si arrivò all’assoluzione sia per le accuse di doping e per l’uso off-label di farmaci a tutti gli imputati per insufficienza dei fatti e perché il fatto non era previsto come reato dalla legge.

Accuse, denunce e gol. Tre parole per racchiudere uno dei grandi uomini del calcio italiano, il Boemo con la sua “Zemanlandia” è tornato. I 5 gol al Genoa sono solo l’antipasto,

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