Leicester City: una favola che diventa realtà


3 maggio 2014. Il Leicester City F.C. compie un’impresa storica: dopo una stagione trionfale, si qualifica incredibilmente in Premier League (massimo campionato del calcio inglese).
Facciamo un ulteriore passo indietro: circa un anno prima, il sogno delle Foxes (in Inghilterra sono soliti dare nomi alle squadre a seconda degli stemmi), si infrange alla semifinale playoff di Championship (seconda categoria, la nostra Serie B) contro il Watford di Gianfranco Zola e di proprietà della famiglia Pozzo.
Questa sconfitta dà la forza per credere nell’impresa la stagione successiva. E così è stato.
Nigel Pearson sedeva sulla panchina e con un record da paura di 102 punti si laurea campione della Championship.
Chi componeva quel Leicester? La maggior parte, lo zoccolo duro, dei calciatori ci sono tuttora. I tre che hanno fatto la storia del club: Danny Drinkwater (centrocampista scartato malamente dal Manchester United), Jamie Vardy (giocatore semi-professionista per via del suo lavoro da metalmeccanico in fabbrica) e Riyad Mahrez (algerino acquistato a gennaio dal Le Havre).
Riconosciamo inoltre il portiere Kasper Schmeichel (figlio del grande Peter, storico estremo difensore del Manchester United), Wes Morgan (il capitano giamaicano), Liam Moore, Jeff Schlupp, Andy King e Marcin Wasilewski.

Dopo una sudata salvezza – comunque era l’obiettivo prefissato – nella stagione d’esordio in Premier League (basta pensare che alla 31esima giornata su 38 il Leicester era ultima in classifica) nel campionato 2015-16 cambia qualcosa (tutto!!).
Il presidente tailandese Vichi Srivaddhanaprabha (sembra un codice fiscale, ma fidatevi che non lo è) e proprietario dell’agenzia duty free King Power (da cui il nome anche dello stadio) esonera Nigel Pearson e chiama Claudio Ranieri.
Mr. Ranieri conosciuto come l’eterno secondo, mai vincitore di un campionato, nonostante il suo passato al Napoli, Fiorentina, Valencia, Chelsea, Juventus, Roma e Inter (solo alcuni dei suoi tanti passaggi).
bookmaker davano già per spacciate le Foxes, nessuna speranza di salvezza con un allenatore mai capace di imporre una mentalità vincente.
Invece no, si sbagliavano di grosso: il tecnico romano con il suo aplomb tipico british (e poco romano), la sua eleganza e mai sopra le righe è riuscito a far ricredere tutti!
Oltre all’ossatura del team già ben impostata negli anni precedenti, si aggiungono alla causa uomini non tanto conosciuti ma divenuti ben presto fondamentali: su tutti N’Golo Kanté, Robert Huth, Christian Fuchs e Shinji Okazaki.

Dopo una buonissima e inaspettata partenza del Leicester, tutti si aspettavano un grande tracollo fisico e di risultati.
Come faceva una squadra formata da perfetti sconosciuti e allenata da un coach (in Inghilterra si dice così) che non ha mai vinto nulla ad essere in testa e a guardare tutti dall’alto?
Questo stop non arriva e non arriverà mai. Arrivano “solamente” vittorie su vittorie (anche contro e negli stadi delle big d’Europa) e una continuità di risultati da far venire i brividi.
Non è pazzesco tutto ciò? Da perfetti sconosciuti a campioni sulla bocca di tutti!
Così arriva la matematica – e ormai scontata – salvezza, l’Europa League e come se non bastasse la Champions League! “Hey man, we are in Champions League, dilly ding, dilly dong!!” (Ranieri in una divertente conferenza stampa)
Il primo maggio 2016, festa dei lavoratori, la squadra di Mr. Ranieri pareggia ad Old Trafford (come direbbero dalle sue parti: “hai detto cotica”) e aspetta con ansia – falsamente mascherata nel post partita dal tecnico ex Roma – il risultato del Monday Night tra Chelsea e Tottenham.

L’esito sperato arriva (2 a 2) e il 2 maggio 2016 il Leicester Football Club si laurea per la prima volta Campione d’Inghilterra!
Leicester – in Italia calcisticamente conosciuta solo per via dell’ultima apparizione da giocatore di Roberto Mancini – è diventata la capitale del mondo.
Un paesino di non più 300mila abitanti nel centro dell’Inghilterra (le Midlands) è il fulcro di una passione e di un miracolo che entra di diritto nella storia.
Si può davvero dire: questa è l’impresa sportiva più grande e miracolosa di tutti i tempi!
Gran parte del merito va a Claudio Ranieri che si è trasformato in un vero e proprio condottiero con carisma e forza. Ha saputo trasformare dei giocatori sconosciuti in una squadra vincente ma soprattutto in uomini. 
Claudio ha vinto con la cultura del lavoro e con la sua genuinità (simpatiche gag, specie quella del “dilly ding, dilly dong“).
Finalmente e meritatamente è riuscito a sollevare un trofeo, e che trofeo!
Il Leicester è di tutti, è un esempio: bisogna sempre credere nei propri mezzi.
Il calcio è uno sport meraviglioso e questa vittoria è la morale più bella di tutte: non importa quanto spendi e quanti campioni strapagati hai, l’importante è avere una squadra. Un gruppo unito è sempre più forte di tanti singoli. 
Grazie Claudio (non più Sor Claudio Ranieri ma Sir Claudio Ranieri) e grazie Leicester!

HEY MAN, WE ARE THE CHAMPIONS!!!!!

https://www.youtube.com/watch?v=Y2b0YvPIk88

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