Festa della Donna: 5 donne che stanno cambiando il mondo.


8 Marzo. Festa della donna.

Apriamo internet e cerchiamo qualche immagine. Oltre alle classiche mimose il web è pieno di locali che propongono feste con uomini che ballano mezzi nudi (molte donne si stanno sicuramente rivoltando nella tomba a questa “rivisitazione” di ciò che rappresenta davvero la festa della donna) e nel frattempo la rete si divide tra chi festeggia, chi si indigna, chi sostiene che la festa della donna dovrebbe essere tutti i giorni e chi invece pensa che, come le quote rosa, non abbia senso perché se davvero ci fosse uguaglianza non ci sarebbe bisogno di limiti minimi o feste dedicate. Ma il sentimento più comune è che ci sia tanta, troppa strada da fare ancora. Troppe donne, nel mondo, vengono ancora uccise, picchiate, violentate, trattate come oggetto o sminuite. Troppe volte si sentono senza via di scampo o senza futuro. E sarebbe facile pensare che questo avvenga solo in posti lontani da noi, dalla nostra “civiltà”, ma la nostra cronaca cittadina ci ricorda che non è così, che la parità è qualcosa che ancora non esiste, non qui, né altrove, e che c’è ancora così tanto per cui lottare.

Ma non è su questo che ci vogliamo concentrare adesso. Perché è vero, i problemi ci sono, di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma è anche vero che ci sono anche tantissime donne forti, che lottano per le altre donne o che, semplicemente, dimostrano che le cose possono cambiare, che anche le donne possono far strada in un mondo di uomini al comando, che il candidato migliore non è mai un uomo o una donna, ma una persona, con le sue competenze e le sue qualità. Donne che non hanno dimenticato di essere donne, ma che dalla politica all’arte, dal cinema alla scienza, un passo alla volta, stanno cambiando il mondo e il modo stesso di vedere la donna.

E così, mentre al cinema esce Suffragette e Alessia Ameri segna la storia della pallavolo e un passo avanti in quella dello sport, mentre l’Academy candida donne che lottano o soffrono per la loro diversità, i loro diritti, la loro stessa vita (Carol, Joy, Room, The Danish Girl) e continuano le lotte contro la violenza sulle donne, noi abbiamo deciso di proporvi 5 ambiti in cui 5 esempi di donne stanno avendo successo non perché sono donne, ma perché sono davvero brave in quello che fanno.

1) L’arte: Ava Duvernay (regista) e Marjane Satrapi (fumettista).

Abbiamo scelto di iniziare dall’ambito artistico, mettendo insieme queste due donne perché, entrambe, sono sono donne che hanno trasformato la propria esperienza in arte, raccontandola, facendone tesoro senza mai dimenticarsi da dove vengono e dove vogliono andare.

La Duvernay è la prima regista donna di colore ad aver ricevuto una nomination ai Golden Globe. Inoltre per Selma ha ricevuto anche la nomination agli Oscars per miglior film. Attualmente è stata scelta per dirigere a Wrinkle in Time dalla Disney, tratto dal libro omonimo, primo libro di science fiction per ragazzi apparso nel mercato mondiale. E’ inoltre la fondatrice di ARRAY, una comunità dedicata allo sviluppo di film con registi donne o di colore, nonché membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences come dell’Academy of Television Arts & Sciences.

Qui la sua pagina web e qui la sua pagina wikipedia. 

La Satrapi è l’autrice dei grafic novel Persepolis e Pollo alle prugne, entrambi portati sul grande schermo.

Avevamo già parlato della Satrapi nel nostro articolo sulle migliori fumettiste, elogiandone il tratto morbido e definito che caratterizza le tavole. Nata in Iran nel 1983, ha raccontato la sua esperienza e la sua quotidianità all’interno di Persepolis narrando della sua infanzia a Teheran e la sua adolescenza a Vienna, dove è stata mandata dai suoi genitori allo scopo di tenerla lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo. E’ proprio Persepolis a renderla famosa, al punto che di lei Sergio Nazzaro scrisse “Marjane Satrapi, quindi, si inserisce sulla scia di autori del calibro di Joe Sacco, Zograf, Spiegelman, non sottraendosi a descrivere miti e contraddizioni di un popolo di cui conosciamo poco.”

2) Le Astronaute: Samantha Cristoforetti, Cristina Hammock, Nicole Mann, Anne McCLain, e Jessica Meir.

Sebbene sia solo un luogo comune che le donne non fanno le astronaute (figurarsi, siamo pieni di donne astronaute di tutti i colori, tra l’altro) è vero che ora stiamo facendo letteralmente il pieno.

La Cristoforetti è l’esatto contrario dello stereotipo della donna: Astronauta, Ingegnere, Pilota, è poliglotta ed è stata una delle scoperte mediatiche più forti dello scorso anno nonché ambasciatrice UNICEF. La Cristoforetti non è solo la prima donna ad aver trascorso più di 199 giorni nello spazio e la prima ad aver percorso oltre 130 milioni di chilometri ma è anche l’astronauta ESA in missione ASI e capitano pilota dell’Aviazione Militare ad aver trascorso più giorni consecutivi nello spazio in un’unica missione. Indipendentemente dal sesso.

Il 29 Aprile è inoltre prevista l’uscita del documentario Disney “A beautiful planet” in cui la Cristoforetti interpreta se stessa nell’anno passato nello spazio. Al documentario ha partecipato anche la premio Oscar Jennifer Lawrence.

Ma la Cristoforetti non è una goccia nel mare: quest’anno metà dei partecipanti al corso astronauti della NASA sono donne e tra loro ci sono anche i candidati per la prima missione su Marte. E’ la prima volta che c’è un’esatta parità tra i candidati selezionati maschi e i candidati femmine. Verrebbe quasi da pensare: “Un piccolo passo per una donna…...”

3) Politica: Hillary Clinton (all’anagrafe Hillary Rodham).

Prima donna a essere ammessa come socio nel «Rose Law Firm», uno degli studi legali più antichi degli Stati Uniti, Hillary Clinton potrebbe diventare il primo presidente donna degli Stati Uniti. Dopo il primo presidente di colore l’America potrebbe rompere un altro tabù, forse ancora più difficile del primo.

Indipendentemente dalle opinioni sulle questioni politiche, c’è da dire che le donne al comando ne hanno fatto di strada da Sirimavo Bandaranaike, primo ministro dello Sri Lanka in seguito all’assassinio del marito nel 1960, e anche se sono sempre poche sono in aumento.

4) InformaticaParisa Tabriz, hacker professionista.

Se c’è un campo fortemente maschile, quello è l’informatica. Questa donna ha 32 anni ed è il capo di un team di 30 esperti che si occupano di mantenere la sicurezza di Google Chrome. Si è fatta notare consegnando biglietti da visita con su scritto “Security Princess” e giustificandoli dicendo “Sapevo che avrei distribuire i miei biglietti e ho pensato Information Security Engineer sembrasse così noioso“. Ha fatto successo grazie alla sua curiosità e il suo modo di pensare innovativo finché non si è fatta notare da un colosso come Google, che l’ha resa capo del team per la sicurezza di Google Chrome. Mica male eh?

In questo post potete trovare la sua storia e molti altri articoli su di lei.

giannotti5) Business e scienza: Fabiola Gianotti, direttore del Cern.

Ultima, ma non per importanza, Fabiola Gianotti riesce ad eccellere in due campi contemporaneamente, come donna sia in una posizione dirigenziale sia nella scienza.

Dal 1° gennaio 2016, infatti, la Gianotti è diventata ufficialmente direttore del Cern. Ma non è solo questo a renderla speciale. La Giannotti è infatti tra i protagonisti della scoperta del bosone Higgins.

Numerosi, inoltre, i riconoscimenti italiani a Fabiola Gianotti, tra cui la nomina a Commendatore della Repubblica da parte del Presidente Giorgio Napolitano, nel febbraio 2009, e nel settembre 2013 a Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Donne indipendenti, capaci di eccellere in ambiti differenti grazie solo a loro stesse, non solo perché sono donne ma perché sono in gamba. E capire questa differenza è il primo vero passo per puntare alla parità.

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