Cinema Teatro Moderno di Savignano: la stagione 2015


Sabato 31 gennaio inaugura la rassegna teatrale del Moderno di Savignano sul Rubicone.cinema L’evento porta con sé due notizie. La prima è il ritorno della rassegna teatrale stessa, molto attesa dai cittadini che negli ultimi anni hanno popolato in maniera costante il Teatro Moderno.

Le novità sono innumerevoli: la stagione è organizzata dalla neonata associazione culturale Cinema Teatro Moderno, sponsorizzata da Romagna Est BCC e patrocinata e sostenuta dal Comune di Savignano sul Rubicone e dalla Parrocchia di Santa Lucia. La direzione artistica è affidata alla preziosa esperienza di Simone Bruscia (Premio Riccione per il Teatro, Assalti al Cuore).

Ricco di contenuti e caratterizzato per la caratura degli ospiti, il nuovo corso del Teatro vede un programma incentrato sull’impegno sociale. “La parola civile” ha affermato Simone Bruscia nel corso della conferenza stampa di presentazione del cartellone “è il filo conduttore della rassegna”, che è tenuta insieme anche dalla scelta ben ponderata del calendario degli eventi, programmati in giorni di commemorazioni e ricorrenze civili, e che in paio di occasioni unisce la performance teatrale al cinema.
Il primo a calcare nuovamente il palco del Moderno sarà Corrado Augias, sabato 31 gennaio. L’apprezzato giornalista e scrittore porterà in scena lo spettacolo da lui stesso scritto e interpretato “O Patria mia… Leopardi e L’Italia”. Sarà l’occasione per conoscere gli scritti civili di Leopardi, dai quali emerge il rapporto del poeta con il nostro Paese: relazione non priva di difficoltà, delusioni e un grande amore.

Si prosegue sabato 28 febbraio con “Scritti Corsari”. Si tratta proprio della raccolta di articoli che Pier Paolo Pasolini scrisse tra il 1973 e il 1975, e che apparvero sui principali quotidiani italiani proprio in quegli anni. A leggerli e commentarli con accompagnamento musicale sarà Moni Ovadia, l’artista tuttotondo che con lo spirito critico che lo contraddistingue incarnerà perfettamente la critica alla società tanto lucidamente pubblicata da Pasolini.
L’evento è reso ancor più speciale dalla proiezione, il giorno successivo alle ore 17, sempre al Cinema Teatro Moderno, di “Teorema” (1968), film che valse a Pasolini un premio OCIC, il riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia con una Coppa Volpi a Laura Betti, e un processo per oscenità presso il tribunale di Venezia.
Processo in cui venne assolto, per un film che ancora crea scalpore.

Sabato 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, protagonista della scena sarà Maria Rosaria Omaggio con “Omaggio a Oriana”. Un viaggio tra i pensieri e le passioni di Oriana Fallaci, che prende vita dalle parole della stessa controversa scrittrice, e dai versi dei poeti da lei più apprezzati, volto a conoscere gli aspetti più intimi di una donna aggressiva e fragile, coraggiosa e contraddittoria.
A seguire, nella stessa sala del Teatro Moderno,verrà proiettato “Walesa. L’uomo della speranza”, film del premio Oscar Andrzej Wajda nel quale una Maria Rosaria Omaggio incredibilmente somigliante a Oriana Fallaci, ne veste i panni (anche letterarmente, in quanto, per l’interpretazione del film, i familiari misero a disposizione gli abiti stessi della Fallaci) nell’intervista a Walesa, il primo presidente della Polonia liberamente eletto dopo più di 30 anni di gioverno del Partito Comunista sotto la diretta influenza del regime sovietico.

Il primo appuntamento di aprile, precisamente sabato 18, vede protagonista Giampaolo Morelli, nella trasposizione teatrale del suo esordio letterario: “Un bravo ragazzo”.
Il ragazzo in questione è un adolescente timido, impacciato con le ragazze, dal rapporto complicato con la famiglia, eterno incompreso, ma dalla grande passione per la magia. Non mancheranno le soprese.

In occasione dell’anniversario della Liberazione d’Italia, più precisamente il giorno successivo, sul palco del Moderno giungerà Simone Cristicchi. Il cantattore porta in scena “Mio nonno è morto in guerra”: attraverso le testimonianze diverse che lui stesso porta in scena – come civile bombardato, come prigioniero, soldato, partigiano – arricchite da canzoni e videoproiezioni, restituisce un’ulteriore e inedita immagine della seconda guerra mondiale in Italia, alimentando il nostro bagaglio di memoria.
L’occasione sarà giusta e speciale per aprire i nutritissimi archivi di Savignano sul Rubicone legati alla seconda guerra mondiale, secondi per quantità forse solo a quelli fotografici alimentati da oltre 20 anni di SI Fest. Le testimonianze dirette dei savignanesi saranno così protagoniste di un incontro pubblico, perfettamente collegato allo spettacolo.

La rassegna si conclude sabato 9 maggio, giornata che l’Italia dedica alla memoria delle vittime del terrorismo. Sul palco del Teatro Moderno salirà, infatti, Ulderico Pesce con il suo spettacolo “Moro: i 55 giorni che cambiarono l’Italia”, scritto insieme a Ferdinando Imposimato, giudice titolare dei primi processi sul caso Moro. Lo spettacolo si pone il non facile obiettivo di contribuire alla scoperta della verità e alla sua divulgazione, partendo da una frase emblematica: “Non l’hanno ucciso le Brigate Rosse, Moro e i ragazzi della scorta furono uccisi dallo Stato”.

Si diceva: il primo spettacolo in cartellone porta con sé due notizie. La prima è il ritorno della rassegna teatrale stessa, molto attesa dai cittadini che negli ultimi anni hanno popolato in maniera costante il Teatro Moderno; la seconda è che il Moderno tornerà ad essere un cinema.
Grazie allo sforzo della parrocchia di Savignano sul Rubicone, nella persona del parroco, è stata possibile la digitalizzazione del sistema di proiezione.
Saremo lieti di poter tornare quanto prima a spendere parole sul Moderno anche come cinema. Nel frattempo, godiamoci scena proscenio e ribalta.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi