Ricordare senza impegno


Sull’onda dell’euforia del countdown, ci si impone di dare una sistemata all’esistenza: bruciare decisioni, abitudini e ricordi insieme al fantoccio nella piazza del paese, lo stomaco caldo di vin brulé e anticipazione. Accantonate le metafore di ispirazione bucolica, non sarebbe male tenere a mente anche un paio di accorgimenti pratici per il nuovo anno.

Per esempio, ricordate di non lasciare aperto e incustodito il profilo Facebook. È scientificamente dimostrato che dimenticare di chiudere la finestra di Chrome mentre si va in bagno attira di fronte alla schermata del pc l’amico stupido: quello che si vanta di saper suonare la colonna sonora di Indiana Jones con le ascelle, e possiede l’umorismo di De Sica (figlio). La tentazione di pubblicare qualcosa di imbarazzante sulla vostra bacheca si traduce immediatamente in impulso nervoso: sono così spiegati gli improvvisi coming out delle 14.30. Ergo, se non siete ancora pronti a dichiarare a 600 amici – tra cui la zia Grazia, che continua a firmarsi dopo ogni commento – la vostra più o meno latente omosessualità, o il piacere perverso che provate nell’annusare i vostri peti sotto le coperte, fate quel benedetto logout.

Cercate poi di non dimenticare dove avete posteggiato l’auto. Tra i frequentatori abituali delle grandi aree di sosta non mancano mai quelli che, dopo aver parcheggiato, hanno voltato le spalle alla Fiat, per perdere prontamente qualsiasi riferimento spazio-temporale. A queste anime in pena non resta che vagare tra file e file di lamiera tentando di riconoscere la propria auto da qualche segno particolare: i dadi pelosi sul cruscotto, l’Arbre Magique al mango, il bambino nel sedile posteriore. I più disperati cercano di far scattare la serratura di una Mercedes con la chiave di una Peugeot del ’92. Se però indossano un passamontagna e imbracciano un piede di porco, sono tra quelli che hanno solo dimenticato l’autoradio. Vedete dunque di mettere in pratica le conoscenze di orienteering acquisite alle Elementari: Eratostene calcolò le dimensioni della Terra tramite l’analisi dell’angolazione dei raggi solari, e noi non riusciamo a trovare una Panda nel parcheggio della Coop.

Per finire, la causa di discussioni più vecchia del mondo. Uomini, non è così difficile. C’è chi ha giustificato per anni l’insufficienza in Storia con l’incapacità di memorizzare le date, ma in questo caso non c’è neppure bisogno di ricordare l’anno, basta saper dosare il romanticismo: <<Ah, sono già sette? Con te il tempo vola>>, <<Ho detto quattro mesi perché tengo il conto seguendo il calendario Maya>>. Snocciolate senza un’incertezza il numero civico, la data della scoperta dell’America, la scadenza della garanzia della Playstation, eppure non c’è verso di tenere a memoria l’anniversario di fidanzamento. Legatelo a qualche festa nazionale, al compleanno di un parente, inventatelo su due piedi (<<Certo che so che ci siamo messi insieme a giugno. Ma io ti avevo notato già a febbraio. Di due anni prima.>>).

D’altro canto, donne, purtroppo gli inglesi non hanno donato al mondo solo Vivienne Westwood. Se riuscite a calcolare ad occhio nudo la taglia di un paio di pantaloni, fate un piccolo sforzo per ricordare il calendario delle partite dell’Inter e la finale di Champions. Se il moroso vi si presenta vestito bicolore, e tra l’altro vi stupisce con la scelta di due colori coordinati, fate scattare il campanello d’allarme: non è la serata adatta per la sedicesima visione di coppia di Ghost. E neppure per chiedere delucidazioni su Sneijder.

Per concludere in filosofia, nel nuovo anno ricordate anche di non dare troppo credito ai pregiudizi. Magari siete un uomo che ricorda gli anniversari alla perfezione, fin dalla prima stretta di mano. Oppure siete una tifosa di calcio, che sa elencare in ordine alfabetico i giocatori dell’Albinoleffe. Oppure potrebbe piacervi annusare sotto le coperte. Nessun problema. Ricordatevi comunque di indossare la maglia della salute.

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