Ancora e ancora Amore: la poesia di Saffo


” A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente. “

“Squassa Eros

l’animo mio, come il vento sui monti che investe le querce “

“[…] Ma tu morta giacerai, e nessun ricordo di te
ci sarà, neppure in futuro: tu non partecipi delle rose
della Pieria. E di qui volata via, anche nella casa
di Ade, invisibile ti aggirerai con i morti oscuri

[Saffo]

Siamo in tema d’amore: dopo la storia Amor Vincit Omnia, colgo l’occasione per presentavi (o rammentarvi) i tre scritti della poetessa Saffo a cui sono più legata (l’ultima è una traduzione a cura di S. Quasimodo).  Non adopererò tante parole: queste sono tre poesie che spiegano nel modo più sublime le fasi di una storia tormentata, sbagliata, passionale, destinata a finire. Tali liriche sono indirizzate a volte ad amanti uomini, altre a donne. 

Ma i sentimenti restano sentimenti. Innalzano l’anima e poi la dilaniano. Di sicuro, rafforzano l’individuo: pur svelandone i punti nevralgici, i nervi scoperti, ne mostrano anche l’essenza, donando una forza, un coraggio e una costanza di cui altrimenti sarebbe sprovvisto…

Esattamente un anno fa mi innamoravo, ero satura d’affetto e di desideri. Poi tutto crollò.

Ma sono ancora viva. Per fortuna.

Buona estate a tutti. Chissà che oltre alle fronti imperlate di sudore, non scaldi anche i nostri cuori. 

Nel frattempo è meglio farsi una granita!

😉

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