Trees of paper – corrispondenza dal Brasile #0


Cecilia Polizzi è una giovane laureata in Scienze della Comunicazione all’università di Bologna. Da tre anni è membro del comitato direttivo dell’associazione di volontariato “Mateando for Children”, che si occupa della tutela, della formazione e del sostentamento ai minori che vivono situazioni di disagio nella provincia di Buenos Aires.
Da aprile di trova in Brasile, per svolgere un’attività di volontariato itinerante dal sud verso il nord del paese allo scopo di acquisire maggior consapevolezza delle problematiche che affettano il continente latinoamericano anche al di fuori dell’Argentina.
Durante la permanenza in Brasile, ci ha inviato e continua a spedirci corrispondenza.  
Pubblichiamo qui a cadenza regolare le pagine del suo diario.
Ecco la nota introduttiva.

«Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché é un male pericoloso e contagioso».
Ecco io da questo male non ho mai saputo difendermi. Credo anzi di esserne irreparabilmente affetta. La differenza tra un romanzo e la vita é che il romanzo deve avere un senso. Ed é al contrario la mia volontá di inseguire il non senso che mi ha portato in Brasile. La continuitá del quotidiano, la normalitá, il succedersi di avvenimenti spesso sconvolgenti, facce, cose ed esseri umani. Soprattutto gli esseri umani. Che razza stramba di individui, mostrano i denti quando sono felici.

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