Ritorno alle favole: Cappuccetto Rosso non è una maggiorata


Due giorni fa, ad una conferenza sul mio libro tenuta in un istituto secondario di primo grado, dopo una prima discussione generale sui contenuti, la trama e altri elementi di carattere generale, ho fatto una domanda ai ragazzini. Una domanda insolita.

[Bisogna premettere che al posto della solita dedica, ho scelto di  destinare Non esistono i leoni neri  a “Tutti coloro i quali hanno capito che l’unico modo per salvarsi è aprire la mente e volare sulle ali della fantasia”.]

Ho chiesto loro: voi avete mai aperto la mente? 

Quando si è poco più che bambini, ma anche in età più matura, è normale abbandonarsi alla fantasia più sfrenata. Ma ciò è possibile ancora oggi?

Tutti (specialmente l’attuale popolazione infantile) siamo preda della  televisione, quella scatola piena di colori sgargianti, rumori assordanti, miti fittizi, in grado di smistare le informazioni che arrivano al nostro cervello, in grado di impostare le priorità e di imporre azioni e desideri.

Quanto è difficile essere “piccoli” al giorno d’oggi?

La maggior parte dei contenuti che varcano le soglie delle sinapsi di un bambino sono messaggi forvianti, minestre riscaldate, notizie allarmistiche, falso progresso. Spesso siamo di fronte ad una tabula rasa d‘informazione.

Se il pensiero è preimpostato, come si fa ad ascoltare quello che la propria mente incorrotta ha da dire? Come fa un pargolo a crescere sapendo cosa vuol dire spegnere la tv, il computer, la consolle dei videogame, il cellulare se le loro vite vengono letteralmente ibernate, inglobate in  ciò?

Per carità, ognuno di questi oggetti ha almeno un lato positivo, però la regola è abusarne. 

Ritorniamo a leggere le favole, a sognare, ad abbandonare gli stereotipi per un pensiero più originale, ingenuo e, al contempo, più consapevole delle proprie potenzialità.

Così il lupo cattivo non indosserà gli occhiali da sole e non avrà la supermacchina sportiva, e cappuccetto rosso non sarà una maggiorata bionda e servizievole.

E magari il cacciatore non sventrerà la belva,  optando invece per una purga.

Sì, so che la storia non è questa, ma che ci vuoi fare, la mia fantasia corre più veloce della razionalità.

 

RITORNAR BAMBINI

Le cose che il bambino ama

rimangono nel regno del cuore

fino alla vecchiaia.

La cosa più bella della vita

è che la nostra anima

rimanga ad aleggiare

nei luoghi dove una volta

giocavamo.

[Kahlil Gibran]

2 Comments

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  1. Simone Benazzo

    Bell’articolo e belle riflessioni.
    Magari si poteva andare + a fondo nella questione televisione, ma è scritto su un blog, quindi lo spazio dei pensieri liberi.
    Complimenti per aver scritto un libro.

  2. Sara Pasini

    Sicuramente va ampliato il discorso, specialmente a livello psicologico, ma la tengo come idea di riserva per un articolo, in futuro.
    Ti ringrazio molto per l’apprezzamento del libro e del pezzo!

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